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Prolegomeni al Socrate immaginario
Il libro
Tre eccezionali firme – Galiani, Lorenzi e Paisiello -, portarono nell’ottobre del 1775 sul palcoscenico del Teatro Nuovo una famosa commedia in musica, il Socrate immaginario. Un’opera che apre il sipario su una Napoli colta, brillante, che seduce l’Europa, che dialoga con Diderot e Voltaire, musicalmente tanto potente da intrigare il giovane Mozart e da lasciargli suggestioni che tradurrà in seguito nel Don Giovanni. Una Napoli intelligente che trova nella grazia e nella follia del sorriso la sua chiave di interpretazione del mondo, riuscendo con lo sbuffo di una risata amara a rasciugare il tragico dalle sue lacrime e a restituirgli echi forse ancor più struggenti. Con i Prolegomeni al Socrate immaginario, e un altrettanto acuto esercizio d’ironia, Roberto De Simone propone la sua rilettura dell’opera originale, e chiama in scena, accanto ai personaggi autentici, la Eleonora Pimentel Fonseca, un Amadeus adolescente, ma anche e soprattutto il Galiani, ovvero l’autore stesso delle scene satireggianti, nonché le eminenti personalità da lui sberleffate.