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Teatro di Varietà
Per la prima volta in volume tutta l'opera comica edita e inedita di Ettore Petrolini: le parodie, le caricature, i nonsense demenziali di un grande attore che è stato anche un autore fondamentale per il rinnovamento della comicità, della sensibilità e della cultura italiana nel Novecento.
Il libro
«Ho scritto un poema con quattordici miliardi e venticinque milioni di versi con rime baciate, suonate e sgravate; ho composto una tragedia, una farsa, un dramma in settantadue atti grandi, e altrettanti piccoli, con trecentomila personaggi. Atto primo: un morto e un ferito. Atto secondo: due morti quattro feriti. Atto terzo: tre morti sei feriti. Atto ultimo: tutti morti, il suggeritore, l’autore, il pubblico, il direttore di orchestra, quelli che passano per la strada… »
«Gustavo Modena, Rossi, Salvini | stanchi di amare la bionda Ofelia, | forse sul serio forse per celia, | m’han detto vattene, con Petrolini, dei Salamini!» È il 1912, l’Italia per la prima volta nella storia manda degli aerei a lanciare bombe sui nemici e Petrolini debutta con la sua parodia di Amleto. Il mondo precipita e il comico romano registra alla sua maniera la fine delle tragedia classica: il conflitto fra uomo e destino può essere risolto solo con uno sberleffo e la morte su scala industriale è lì dietro l’angolo a vanificare in comico ogni amletico dubbio. Amato indifferentemente dai potenti, dagli intellettuali, dagli aristocratici e dal pubblico comune, Ettore Petrolini ha rinnovato la grande tradizione del teatro comico popolare nata dalla Commedia dell’Arte, tracciando un autoritratto beffardo del carattere italiano: follie, vizi, sogni e delusioni affollano i suoi testi come in una galleria di mostri deformi. Il fatto è che ogni spettatore rideva di quelle deformità credendo di riconoscerle nel vicino di poltrona piuttosto che non in se stesso. Perché come per ogni grande comico, la sua forza era nel rapporto di fiducia che sapeva instaurare con il pubblico: un miracolo di identità comune per cui oggi non possiamo dire con certezza se una battuta di Petrolini sia stata inventata da lui e offerta agli spettatori o viceversa. Il lettore ne troverà prova in questo volume che per la prima volta propone l’intero repertorio di Varietà del grande comico, dalle maschere celeberrime di Salamini, Gastone, Nerone o Fortunello, a molte parodie e monologhi totalmente inediti recuperati dall’archivio dell’attore. A completare il volume, tutto centrato sulla produzione per quel genere rivoluzionario che nei primi decenni del Novecento fu il Teatro di Varietà, un bizzarro esperimento futurista firmato con Francesco Cangiullo, la commedia Il Padiglione delle meraviglie dedicata alla vita dietro le quinte degli artisti, la riscrittura petroliniana della celebre farsa molièriana Il medico per forza e un saggio autobiografico sui segreti dell’arte del Varietà.