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È sempre difficile tornare a casa
«Un grande scrittore sudamericano d'origine italiana racconta le miserie oscure della provincia argentina - ma Bosque sta a poca distanza dal nostro "profondo nord" - sorprendendoci con un'avvincente trama da film».
Laura Pariani
Il libro
Quattro uomini in fuga dopo una rapina andata male. Un po’ buffi e un po’ inetti, arrabbiati e molto malinconici. Per loro Bosque, una cittadina di provincia vicino a Buenos Aires, all’apparenza tranquilla e sonnolenta, si trasforma in una trappola da cui non è più possibile uscire, e i suoi abitanti diventano lupi feroci assetati di sangue. Non tutti, però. Qualcuno sente il peso di un’esistenza rovinata dalla malvagità e dall’ipocrisia, scivolata pigramente nel nonsenso. Fra i quattro rapinatori mancati, dilettanti del crimine e della vita, c’è chi troverà un segno di complicità e di solidarietà.
Forse anche un amore disperato. Ma basterà per raddrizzare la linea di un destino deragliato?
Un tranquillo paese di provincia. Piccole case basse con cortiletti ordinati e giardini fioriti, nella sonnolenza della calura estiva che schiaccia ancor di più la piattezza del paesaggio. Una vita di convenzioni e apparenze, pettegolezzi tra casa e chiesa, la celebrazione del santo patrono con bandiere e luminarie, la manifestazione patriottica in cui gli oratori si riempiono la bocca di nobili paroloni. Ma anche scherzi atroci, come la falsa festa di matrimonio per prendersi gioco del balordo del paese. Un lunedì qualunque, quattro forestieri – scalzacani senza arte né parte – improvvisano una rapina alla banca locale. Alle spalle hanno una serie di fallimenti personali, davanti a sé un futuro nebbioso e un vago desiderio di rivincita sulla vita. Il piano, di semplice attuazione, sembra in un primo tempo filare liscio, ma il meccanismo della fuga si inceppa trasformandosi in un crescendo di orrori. Scuotendosi dal torpore della siesta, il paese infatti entra in ballo mettendo in gioco tutto il torbido che covava sotto la facciata di falsa bonomia: ferocia, grettezza, ipocrisia, pregiudizi e odio per chi è diverso. Sulle tracce dei quattro malcapitati, come un filo capriccioso si dipana allora una caccia sanguinosa, in una serie di trappole senza scampo.
Antonio Dal Masetto ha scritto un thriller dall’anima profondamente argentina, pieno di gusto per la vita, di ferocia, di malinconia. Lo ha tradotto una scrittrice, Laura Pariani, che alla realtà argentina ha dedicato diverse sue narrazioni e che con Dal Masetto risulta in perfetta sintonia stilistica e sentimentale.