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La metapsicologia di Freud
Il libro
È al crocevia tra le ricerche sull’isteria e l’ipnosi, che hanno in Charcot e Janet i propri punti di riferimento, la nascente neurologia, che deve a Jackson il proprio consolidamento, e l’eredità della psichiatria classica tedesca che si radica storicamente la riflessione del padre della psicoanalisi. In questo volume, che rappresenta una sintesi delle molteplici ricerche del suo autore, Paul Bercherie chiarisce non solo la fitta trama di influenze, prestiti e interazioni della psicoanalisi con il sapere medico-psicologico del tempo, ma rileva anche l’importanza della concezione teorica d’insieme, che Freud aveva definito come metapsicologia e aveva investito del compito di legittimare la pratica clinica e terapeutica della psicoanalisi. Articolata in quattro modelli teorici fondamentali, dalla genesi complessa e persino contraddittoria e tali da coesistere con fatica nel pensiero del loro autore, la metapsicologia costituisce l’asse portante dell’impresa freudiana. Come Bercherie rileva acutamente, essa rappresenta una struttura cosí ricca dal punto di vista clinico e concettuale da costituire la matrice da cui si originano, sviluppando l’una o l’altra delle sue linee di pensiero, quelli che egli ritiene i piú importanti orientamenti dottrinali della psicoanalisi contemporanea, la Psicologia dell’Io, il kleinismo, la nebulosa marginale (da Ferenczi a Winnicott) e il lacanismo.