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Il malato immaginario
Il libro
“Come “Il Borghese gentiluomo”, anche il Malato immaginario finisce con una burla che si prolunga verso un orizzonte aperto a tutte le conclusioni possibili. Conoscere la fine di Argan importa assai meno delle certezza che, in ogni caso, quella fine è una fine da vittima. Come spiegarla? In fondo, Argan è un piccolo tirannello domestico, l’ultimo dei cosiddetti ‘honnetes hommes’ di Molière dietro la cui semplicità, dietro il cui perbenismo si nasconde un verminoso e complicato intreccio di fobie e di follie. E’ dunque difficile sottrarsi alla tentazione di leggere “Il Malato immaginario” come un’opera a chiave. Una metafora e un’allegoria politica, dove i rapporti di Argan con la medicina ripetono, puntualmente, i rapporti di qualsiasi ‘bravuomo’, vittima e insieme colpevole, con il ‘potere'”. Dall’Introduzione di Cesare Garboli