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Dolci e viziosi
Immaginate un film su Bonnie e Clyde girato dai fratelli Coen - surreale e romantico, visionario ed esilarante, adrenalinico e ironico allo stesso tempo - e avrete l'atmosfera di Dolci e viziosi. David Schickler, dopo il brillante esordio di Baciarsi a Manhattan, conferma la sua vena di battitore libero costruendo un romanzo impossibile da classificare, in cui noir, pulp e situazioni degne dei Soprano, si mescolano a un realismo magico e suggestivo e al delicato romanticismo di una commedia sofisticata.
Il libro
Dolci e viziosi lascia il segno, per il vivo acume e l’intensa causticità… Mr Schickler apre uno squarcio nel mondo del quotidiano con la sua impassibile visione.
The New York Times
Henry Dante nel mezzo del cammin della sua vita si ritrova in una selva oscura. O più prosaicamente in un gran casino. Eppure la giornata era cominciata come tante altre: spedito dal suo capo – il famigerato «Honey» Pobrinkis, signore e padrone della malavita di Chicago – a ritirare dei diamanti prima che il ricettatore li facesse sparire, Henry si aspettava il solito pestaggio con al massimo qualche testa spaccata. Invece – per proteggere una donna, una donna bella e innocente – si ritrova a mettere fuori combattimento i suoi stessi complici, intascarsi le gemme, e a cercare un posto abbastanza lontano dove la vendetta di Honey non possa giungere.
Ma ogni Dante deve avere la sua Beatrice: quella di Henry si chiama Grace McGlone, una rossa divisa tra una naturale e scatenata sensualità e la ferrea intenzione di «guadagnarsi il paradiso». Grace lavora all’autolavaggio di un sonnacchioso paesino del Wisconsin, in attesa della sua classica, romanzesca, «grande occasione», finché una mattina capisce che quell’occasione è finalmente arrivata e ha le fattezze di un uomo in fuga su un pick-up rosso con una valigetta di diamanti.
Inizia così la meno prevedibile delle cacce all’uomo (…e alla donna), in cui mafiosi dai poteri paranormali e da normali complessi edipici, polli di gomma che forse sono l’incarnazione del demonio, killer studiosi di antropologia culturale, autostoppisti filosofi che con un sol morso risalgono all’origine di una patatina, non sono che la cornice per una straordinaria storia d’amore e di rinascita spirituale.