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Forme dell’intenzione
Rifacendosi a quadri famosi di Picasso, Chardin, Piero della Francesca, Baxandall esplora i fondamenti e le ragioni d'essere della critica d'arte, cercando di ristabilirne i meccanismi corretti: quelli che ci consentono di godere al meglio di un'opera.
Il libro
Quando formuliamo un giudizio su un quadro, su che cosa ci basiamo? Quando parliamo di un quadro come del prodotto di una particolare intenzione dell’artista, di cosa stiamo parlando in realtà? Interpretare un’opera d’arte, pretendere di capire le ragioni di chi l’ha realizzata, è un’operazione semplice e al tempo stesso problematica, se non paradossale. Per evitare errori e per ridurre al minimo l’arbitrarietà, in queste lezioni didattiche Baxandall analizza l’intero processo che porta alla formulazione dei giudizi. Questa la struttura del libro: il primo capitolo si propone di comprendere quali meccanismi ci guidano quando formuliamo un pensiero su un manufatto complesso -un ponte, per esempio. Il secondo capitolo, esaminando un dipinto di Picasso, applica questi stessi meccanismi a un’opera d’arte. Il terzo capitolo, a partire da un quadro di Chardin, indaga i modi secondo cui i contesti culturali influenzano le capacità critiche. Il quarto capitolo, infine, lavora su un dipinto di Piero della Francesca per comprendere il rapporto tra pensiero di oggi e opere appartenenti ad altre epoche e culture. Ne risulta una riflessione che non solo fa professione di un salutare scetticismo rispetto ai molti eccessi della teoria estetica, ma isola i due momenti fondamentali entro i quali dovrebbe muoversi una corretta interpretazione dell’opera d’arte: da un lato il puro e semplice commento e dall’altro la ricostruzione delle intenzioni di chi l’ha prodotta.