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In partibus infidelium
Il libro
Don Giuseppe De Luca fu l’uomo dalla personalità complessa: collaboratore negli anni ’30, spesso sotto pseudonimo, di quasi tutti gli organi della stampa cattolica, fu anche tra i collaboratori della ‘Nuova Antologia’; fu ispiratore di collane editoriali; fondatore delle Edizioni di Storia e Letteratura; e propugnatore di una storia della pietà e di una riorganizzazione degli archivi ecclesiastici come testimonianze vive di un passato ancora operante.Nella sua cultura si riassunsero e si espressero in modo esemplare la memoria storica, le antiche tradizioni e le nuove esigenze che tutte insieme muovevano la Chiesa nei suoi rapporti con la società italiana negli anni successivi al Concordato. Ne furono conseguenti la sua presenza non ufficiale e non sempre pacifica nella curia romana; il suo giudizio, storico o contingente, sulle organizzazioni cattoliche, sulle strutture di governo della Chiesa, sul papato e sui papi; così come il suo intenso rapporto con Giovanni XXIII; e ancora la sua posizione nei confronti della cultura laica, e i rapporti che egli intrattenne con alcuni dei suoi più rappresentativi esponenti; e non ultimo il suo atteggiamento verso la politica durante il fascismo e nel successivo dopoguerra, coerente nei presupposti ecclesiali, flessibile nei modi e nelle implicazioni secolari.La sua biografia è la storia di un protagonista sotterraneo ma cruciale del Novecento italiano.