-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Delitto al trentunesimo piano
Il trentunesimo piano ufficialmente non esiste.
Il libro
In un futuro non lontano in cui lo Stato si fa carico di risolvere i problemi di tutti – abitazioni, disoccupazione, iniquità sociali – qualcosa inaspettatamente sfugge ai controlli. Una lettera minatoria viene recapitata nel palazzo dell’editoria, sede delle centinaia di testate del Paese, tutte scrupolosamente depurate di qualsiasi notizia possa turbare la serenità dei cittadini. Il caso viene affidato al cupo ispettore Jensen, che non appena inizia le sue indagini si trova invischiato nel misterioso trentunesimo piano di un palazzo che ne conta solo trenta.
«La busta era bianca e del tipo piú comune. Era affrancata con tre francobolli e nell’angolo sinistro in basso c’era l’etichetta rossa della raccomandata. La busta conteneva un foglio di carta piegato in quattro. Sia l’indirizzo sia il testo erano composti con lettere incollate, evidentemente ritagliate da un giornale. La carta sembrava essere di ottima qualità e il formato appariva insolito. Jensen tenne il foglio tra le punte delle dita e lesse:
Come rappresaglia per l’omicidio che avete commesso, una bomba a orologeria a elevato potenziale è stata piazzata nell’edificio ed esploderà esattamente alle quattordici del ventitre marzo, fate in modo che gli innocenti si salvino».