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Sull’hascisch
Tra il 1928 e il 1933 Walter Benjamin decide di redigere i verbali delle proprie esperienze con l'hascisch per documentarne gli effetti.
Il libro
Non si tratta però di un’involuzione solitaria, ma di esperimenti pianificati e documentati con intenzioni quasi scientifiche. Tra Ibiza e Marsiglia, in compagnia di alcuni amici, vengono cosí registrati gli effetti della droga: tutti materiali che avrebbero dovuto costituire «un libro estremamente importante sull’hascisch» (come Benjamin confida in una lettera a Gershom Scholem), ma di cui non si fece mai nulla, e che furono poi ricomposti da Jean Selz. Sull’hascisch è la testimonianza di una profonda esperienza artistica il cui fine non è l’amplificazione di una realtà supersensibile – come per De Quincey, Baudelaire, Huxley, Benn, Burroughs – ma la ricerca di uno stile.