Giulio Einaudi editore

Tra due guerre

e altre storie
Copertina del libro Tra due guerre di Mario Rigoni Stern
Tra due guerre
e altre storie
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Una raccolta di racconti, fulminei eppure ricchi di narrazione com'è nello stile dell'autore, dove s'intersecano piú piani temporali e diversi luoghi geografici. Una silloge di articoli, inediti e non, dedicati al tema principe degli scritti di Mario Rigoni Stern: la guerra. Nella dimensione del ricordo, accanto a riflessioni su particolari insoliti o poco noti (come i cosacchi mercenari al soldo dei tedeschi), si snodano cronache di viaggi fra le terre d'Europa.

2000
Supercoralli
pp. X - 248
€ 14,46
ISBN 9788806157111

Il libro

Sul finire degli anni Ottanta in una fredda sera natalizia Rigoni Stern, ascoltando i rumori notturni e lasciando vagare la mente e i suoi pensieri, compí un viaggio immaginario sulle orme del «magico kolobok», rotolante guida fatata delle fiabe che lo accompagnò nell’estremo nord della Russia. Anni dopo quel racconto diede il titolo a una raccolta di articoli, usciti nell’arco di oltre vent’anni sulle pagine del quotidiano «La Stampa», riuniti in un unico volume. Ora il «kolobok» ritorna a guidare il lettore alla riscoperta di molti di quegli agili racconti rigoniani in una scelta che privilegia il «viaggio della memoria» sulle orme dei ricordi di guerra, di entrambe le guerre che hanno devastato l’Europa. Agli articoli già pubblicati si affiancano nuove e inedite pagine di racconti e riflessioni in un intreccio fra il tempo presente e un passato piú e meno lontano, dalla Prima guerra mondiale attraverso il nodo cruciale degli anni del Secondo conflitto (con le battaglie sul fronte alpino, la disfatta dell’Armir e la prigionia nei campi nazisti) per arrivare al racconto dei viaggi in Russia compiuti quando ancora il Muro non era crollato. Aneddoti si mescolano a fatti di guerra, eventi storici si legano a vicende minute, il racconto dei paesaggi del Nord innevato conduce a riflessioni letterarie. E l’impossibilità di ricostruire quanto fatto «quel» 25 aprile, trascorso verosimilmente vagando a piedi fra i boschi austriaci nel tentativo di tornare in Italia, diventa il significativo epilogo di un itinerario nella memoria che vuole impedire l’oblio.