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Inverni lontani
Gli inverni di Mario Rigoni Stern ci raccontano un mondo perduto di volti e di voci, di cibi, liquori, legna e prove di coraggio. Un mondo che continua a darci il senso e i ritmi del vivere.
Il libro
«Ora, giorno dopo giorno si sta avvicinando l’inverno e avrò tante memorie. Sarà come ritornare bambini, come ascoltare tante voci. Rivedere lumi nella steppa, amici, cari volti femminili.
Oggi nell’acqua piovana raccolta sotto le gronde che scendono dal tetto vedo anche tante nevi lontane che il sole ha sciolto e riportato qui».
Un uomo, «piccolo uomo tra miliardi di altri», prepara il suo inverno che sarà simile a quello di molti altri abitanti della terra, e intanto, nel tepore della sua casa, lo sguardo puntato oltre il vetro e oltre il tempo, ricorda.
Ricorda gli inverni lontani della sua vita, «uno diverso dall’altro per ottanta ragioni, ma tutti simili in due cose: l’attesa e la preparazione per ben superarli».
Così il flusso commosso del suo pensare vagabondo ci restituisce sullo stesso piano vicende lontane e vicine, atroci memorie di guerra e gioiose scene d’infanzia, riflessioni esistenziali e consigli pratici sulla preparazione della grappa, delle conserve, dei crauti fermentati.
Perché nella testa di un uomo che ripensa al suo tempo il dolore e la gioia hanno una dignità uguale.