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L’isola dei cacciatori d’uccelli
«Vede la sagoma scura che dondola nel buio quasi nello
stesso momento in cui la sente (...) L'uomo è appeso per il collo alle travi sopra di loro,
con una corda di plastica arancione sfrangiata che gli inclina
il capo a un'angolazione impossibile. È grosso, nudo
come un verme, con i rotoli di carne bianco-azzurra che
pendono dal torace e dal fondoschiena come un completo
di due taglie troppo grande».
Peter May, L'isola dei cacciatori d'uccelli
***
Per l'ambientazione magistrale e la grande potenza narrativa,
il romanzo di Peter May - bestseller in Inghilterra - è stata
la vera sorpresa del noir britannico.
Il libro
In un’isola spazzata dal vento, dura e inospitale come le rocce nere che la intrappolano, un omicidio sembra affondare le sue radici in rivalità e odi antichi. L’ispettore Fin Macleod è scappato da ragazzo dall’isola e dai suoi sanguinari, antichissimi rituali. Ora è costretto a tornare, e a fare i conti con il suo passato.
L’ispettore Fin Macleod ha appena perso un figlio e il suo matrimonio sta andando letteralmente alla deriva. Quando, per indagare su un omicidio, viene spedito sulla sua isola natia, poco piú di uno scoglio al largo delle coste scozzesi, Macleod è costretto ad accettare. Il caso è la sua ultima chance per rimettersi in gioco e uscire dal totale isolamento in cui si è autorelegato. Anche se questo significa riprecipitare nel proprio passato, negli echi di una violenza aspra e senza redenzione che ogni anno trova sfogo nel massacro sistematico delle sule, uccelli che sull’isola vengono a nidificare. E a morire.
***
«Una scrittura incredibilmente efficace, e un’atmosfera claustrofobica e vischiosa».
«The Times»
***
«Un romanzo che scandaglia perfettamente i recessi oscuri dell’animo umano. Un mistery eccezionale, di quelli che tengono incollati alle pagine».
«Irish Independent»