Giulio Einaudi editore

Slow Man

Copertina del libro Slow Man di J. M. Coetzee
Slow Man
Mondadori Store Amazon IBS La Feltrinelli Librerie.Coop

Una bicicletta investita da un'auto, un volo nell'aria, questione di pochi secondi e la vita di Paul Rayment cambia per sempre. L'amputazione di una gamba lo precipita in un gorgo di lucida disperazione, finché Marijana, un'infermiera di origine croata, non arriva ad accudirlo e a dargli una nuova speranza.
Meditazione sulla vita, sulla sofferenza, sulla bellezza e sull'amore, Slow Man è uno dei romanzi più intensi di uno scrittore all'apice della propria forza creativa.

2006
Supercoralli
pp. 258
€ 17,00
ISBN 9788806178437
Traduzione di

Il libro

Girando in bicicletta per le strade di Adelaide, Paul Rayment viene investito da una macchina lanciata a tutta velocità. Si salva per miracolo, ma i medici devono amputargli la gamba destra. Solitario, orgoglioso della propria solitudine, Paul rifiuta qualunque sostegno psicologico. «In una prospettiva più ampia, – pensa, – perdere una gamba significa solo fare le prove prima di perdere tutto». Ma il terribile trauma sembra aver fatto affiorare una stanchezza preesistente alla disgrazia. Paul capisce di essere «intrappolato dentro il se stesso di prima, solo più grigio e più cupo».
La svolta arriva grazie a un’infermiera di origine croata che Paul è costretto ad accettare a causa della propria invalidità. Marijana non è soltanto una donna schietta e pragmatica. Rapidamente Paul si rende conto che potrebbe innamorarsi di lei. E di tutta la sua famiglia: la piccola Ljuba, il giovane Drago, la ribelle Blanka e perfino il marito, il gelosissimo Miroslav. A complicare le cose appare un giorno la scrittrice Elizabeth Costello, vecchia conoscenza dei lettori di Coetzee, che come un deus-ex-machina pretende di assumere il controllo del destino di Rayment, e in particolare della sua vita sentimentale. «Diventi protagonista, – lo esorta, – viva da eroe. È questo che ci insegnano i classici. Sia un personaggio principale. Altrimenti che senso ha la vita?»