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Pazza è la luna
Il libro
Se Angiolina non c’è, c’è la sua manina di ferro che brilla minacciosa sotto il guanto di pelle nera. Borina Serrafalco, devotissima vedova adottiva di sei defunti mariti sconosciuti, dal lunedì al sabato porta rose baccarà sulle loro tombe. Angelo è libero solo di notte, sotto una pazza luna.
Dieci personaggi tanto vivi da balzare fuori dalla pagina, dieci storie di una Sicilia senza tempo, insieme mitica e reale. Angiolina la cappellaia, nata con difetto, ha lavorato tutta la vita per dimostrare di essere migliore degli altri: la manina di ferro come un’insegna di guerra, «il sangue ci aveva messo in quel negozio». Non lascerà certo che suo figlio, Fortunato di nome e di fatto, metta a repentaglio L’Altamoda del cappello.
«Per non perdersi la luna», Ninofocu dorme all’aperto anche d’inverno. Se le nuvole sono basse accende un fiammifero dopo l’altro, così la luna può ritrovare la rotta…
Angelo figlio della Madonna, «un Aiace in panni da pescatore», non lascia mai il lago, che un novembre di tanto tempo prima ha inghiottito il suo amore impossibile. Là, da sessant’anni, aspetta Aurora, che forse arriverà di notte camminando sull’acqua.
Dieci piccoli miracoli d’intensità, con una scrittura così potente da travolgere il lettore illuminando sentimenti struggenti e disamori, sfide senza limite, volontà di riscatto dalla «natura matrigna» e dall’infinita aridità del potere e del denaro. In ciascuna di queste storie si ravvisa lo stile unico di Silvana Grasso, la sua capacità di rappresentare l’intemperante esuberanza della vita non senza amarezza, ma con uno sguardo che sorridendo giudica e commuove.