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Haggadah
L'antico testo che si legge per celebrare la Pasqua ebraica.
Il libro
Pesach, la Pasqua ebraica, è la rievocazione dell’esodo dall’Egitto grazie al quale i figli d’Israele, ridotti a una dura schiavitú fatta di angherie e lavoro sfiancante, conquistano la libertà, ma anche la consapevolezza di essere diventati un popolo. Pesach in ebraico significa «passaggio» e segna la metamorfosi dallo stato di schiavitú a quello della libertà. In questo senso, l’Esodo è divenuto il prototipo di ogni spinta rivoluzionaria. Ma Pesach racconta anche il «passaggio» di Dio sull’Egitto, una notte di luna piena, millenni fa. Da allora, gli ebrei commemorano con il rito quell’evento, o per meglio dire vi si immedesimano perché «in ogni generazione si è tenuti a considerare se stessi come se personalmente fossimo usciti dall’Egitto». L’Haggadah, l’antico testo che si legge a tavola nel corso della celebrazione pasquale, è il racconto di questa storia. La porta per entrare in quel passato, il luogo di incontro fra imperscrutabili lontananze nel tempo e nello spazio.
Testo a fronte.
«Perché questa sera è diversa da tutte le altre sere? Perché tutte le altre sere non intingiamo la verdura nemmeno una volta E questa sera due volte? Perché tutte le altre sere mangiamo lievitato e azzimo E questa sera solo azzimo? Perché tutte le altre sere mangiamo ogni verdura E questa sera erbe amare? Perché tutte le altre sere mangiamo seduti o reclinati E questa sera solo reclinati?»