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Il nuovo individualismo
Questo libro analizza la globalizzazione non tanto da un punto di vista economico e politico, quanto piuttosto da quello degli effetti da essa indotti sulle nostre identità individuali, sulla nostra soggettività (emozioni, passioni, desideri), sulle nostre relazioni interpersonali e quindi sulla nostra esistenza sociale.
Il libro
Mescolando la teoria e l’analisi sociologica a una serie di casi concreti particolarmente efficaci e a tratti emotivamente coinvolgenti (Larry, manager high-tech terrorizzato dal successo, Ruth, anziana donna dedita al consumismo sessuale nel ciberspazio, Norman, ex tossicodipendente affetto da HIV che prova a reinventare se stesso accettando il mondo pericoloso in cui viviamo per quello che è, Caoimhe ed Annie, due ragazzine che stanno appena cominciando a esplorare gli effetti disorientanti del nuovo individualismo¿), gli autori ci introducono nel cuore dei dilemmi quotidiani dell’età contemporanea, provando a capire cosa sta avvenendo nella sfera privata degli individui, nella costituzione di nuove forme di interiorità e intimità (e quindi nei modi in cui oggi l’uomo sperimenta il disagio, la sofferenza, la patologia). Elliott e Lemert in particolare mostrano in quali forme, e a quali prezzi, sia oggi divenuta accettabile l’idea di un progressivo assorbimento della sfera privata delle nostre vite in quella pubblica, onnipresente e inesorabile, della produzione e del consumo, erodendo i confini tra interno ed esterno, io ed altri, passioni e interessi, e come tutto ciò abbia finito con il coinvolgere innanzitutto il corpo, oggetto di un investimento immaginario mai avvenuto prima, con l’esplosione di metamorfosi come quelle legate alla chirurgia estetica e cosmetica, al mercato delle sostanze psicotrope e degli additivi chimici, all’addestramento sportivo, al delirio vestimentario.