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Tre uomini paradossali
Un noir struggente e musicale che rimette in scena gli anni Settanta, e dopo. Un incubo che doveva essere scomparso torna, inafferrabile, e nessuno sembra poterlo fermare. E dal passato affiorano verità che forse sarebbe stato meglio non voler ridestare.
Il libro
Un romanzo sulla generazione che ha attraversato gli anni della violenza per uscirne sconfitta, ma non vinta. Non l’ennesimo romanzo sugli «anni di piombo», ma una storia sugli anni tremendi che ne sono seguiti, carichi di destini spezzati e di armi che possono tornare a sparare.
Bologna, settembre 1993. Un industriale si suicida, con una pistola che in passato ha già ucciso. La sua morte, che sembra collegarsi ad altre morti rimaste misteriose, riporta a galla l’amicizia tra quattro militanti del movimento del ’77, uniti dall’amore, dalla politica, dalla passione per i western e il caffè. Come guidati da fili invisibili, i tre reduci di quel gruppo si riavvicinano – per iniziativa di uno di loro, oggi un insignificante investigatore privato – alla ricerca di una verità che farà piú male delle menzogne e dei silenzi che per anni l’hanno nascosta.
Questo romanzo è stato letto e segnalato dai Quindici, «comitato di base» di lettori di romanzi e racconti inediti che fanno riferimento al collettivo di scrittori Wu Ming. «Dopo aver letto centinaia di racconti e romanzi spediti alla loro casella di posta (manoscritti_ai_15@wumingfoundation.com), i Quindici hanno deciso all’unanimità di segnalarci Tre uomini paradossali. A nostra volta, lo abbiamo segnalato a Stile libero. Il resto è storia nota, o perlomeno immaginabile» (Wu Ming).