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Il Circolo Pickwick
«Nella carriera di Dickens, Pickwick è la pura massa di luce che precede la creazione del sole o della luna. È la splendida, informe sostanza da cui in definitiva sono nate tutte le sue stelle».
Gilbert Keith Chesterton
«Una delle piú grandi tragedie della mia vita è di aver letto Il Circolo Pickwick e non poterlo leggere di nuovo per la prima volta».
Fernando Pessoa
«Nessun problema è tanto intimamente connesso alla letteratura
e al suo modesto mistero quanto quello posto da una traduzione».
Jorge Luis Borges
Il libro
Piú passa il tempo e piú la collocazione cronologica di un classico diventa rarefatta. Non sono in molti, tra i lettori comuni, a rammentare se nello smisurato palinsesto narrativo che è l’opera di Charles Dickens venga prima Nicholas Nickleby o Oliver Twist, Casa desolata o David Copperfield; tanto piú che fin dall’inizio la stesura e la pubblicazione delle opere si intrecciavano di continuo, in un rincorrersi di idee e di spunti dovuto all’uscita settimanale delle avventure e alla impetuosa immaginazione di questo scrittore. Allo stesso modo, in pochi ricordano che Il Circolo Pickwick segna l’esordio – prima su rivista, quindi in volume – del piú formidabile narratore mai apparso su questo pianeta. Pubblicato a puntate tra il 1836 e il 1837 e concepito in divenire, questo irresistibile romanzo fu di conseguenza una duplice rivelazione: per i lettori, certo, che iniziarono immediatamente ad amarlo e a decretare un successo stratosferico, tanto da farne diventare proverbiali le situazioni e i personaggi; ma per l’autore stesso, che dopo alcuni brevi abbozzi scopriva – probabilmente con sgomento esaltato, con sublime piacere – di essere nato per raccontare. Con Il Circolo Pickwick ci abbeveriamo dunque al primo purissimo zampillo di una sorgente che non si sarebbe mai prosciugata: estrose, rocambolesche, allegre, romantiche, venate infine di un’ombra di malinconia, mai noiose o prevedibili, le peripezie tragicomiche del signor Pickwick, del poeta Snodgrass, del donnaiolo Tupman, del maldestro Winkle e soprattutto del fido Sam Weller, vero protagonista occulto della storia, costituiscono un’avventura picaresca per ogni età, uno scrigno di storie strabilianti e argute, dolciastre e gotiche, ancora oggi tutte da godere. Nel corso degli anni Charles Dickens avrebbe trovato architetture piú complesse, personaggi piú sfaccettati e tinte piú cupe, ma forse mai piú la penna di questo amatissimo scrittore sarebbe stata cosí fresca e spensierata.