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Cartoline di mare vecchie e nuove
Il libro
Scrive Maria Corti nell’introduzione al primo Cartoline di mare: “Nico Orengo appartiene a quella famiglia di poeti che vorrebbero incontrare le pietre parlanti, l’araba fenice, l’unicorno, perché sanno che in fondo qualcosa di non molto dissimile e di altrettanto fascinoso c’è nella natura. Bisogna avere l’estro di cercarlo, osservarlo, renderselo familiare; è questa familiarità con le dorine e con l’ofiura che diviene la virtú prima della poesia di Orengo e la trasforma in un mobile mondo in miniatura dal penetrante messaggio lirico”. In questo volume, Orengo ripropone la sua fortunata raccolta ampliata di sedici testi nuovi, riconfermando il suo dono di poeta-ascoltatore di una natura animata, fantastica, fiabesca. E con i suoi portentosi cataloghi di animali d’acqua e di terra, di erbe e di piante, fa sentire al lettore incanti e profumi mai sperimentati prima. Lo spruzzo che leva/la roccia trascina il/granchio sott’ acqua/vicino alla stella marina:/è l’inizio di una cruenta/mattina.