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Fogli d’Ipnos (1943-1944)
Una volta di piú l'anno nuovo confonde i nostri occhi. | Alte erbe son deste che amore non hanno | Se non col fuoco e con la morsa e rimorsa prigione. | Dopo saranno le ceneri del vincitore | E il racconto del male; | Le ceneri saranno dell'amore; | La spinalba superstite al rintocco di morte; | Saranno le ceneri di te, | Immaginarie, della tua vita immobile sul suo cono d'ombra.
Il libro
Il fatto che nei Feuillets d’Hypnos le non molte note precise in cui si trovano descritte certe peripezie della lotta clandestina siano disseminate tra poesie, riflessioni non datate, immagini sorte dalla profondità del mondo intemporale e che queste note di dettaglio e d’attualità appaiono ogni volta, in quell’assieme, necessarie e come inevitabili, mostra meglio di ogni altra prova come, per un’esistenza poetica, la poesia si riveli a se stessa, non solo quando riflette su sé, ma quando decide di sé e che può così parlare di tutto, appunto perché a se stessa, in tutto, presenza di tutto, ricerca della totalità, che essa sola è potere e diritto di parlare di tutto, di fare di tutto parola.
Maurice Blanchot