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Orlando innamorato
«Né forte braccio né ardire animoso, / Né scudo o maglia né brando affilato, / Né altra possanza può mai far difesa, / Che al fin non sia da Amor battuta e presa».
Il libro
Orlando innamorato è sentito e presentato dal Boiardo come un ossimoro, non soltanto psicologico o caratteriale, ma narrativo: innamorandosi, Orlando esce dalla scena epica, abbandona fisicamente il paesaggio della guerra, lascia al suo destino Carlo Magno e l’armata cristiana, per entrare in un altro spazio e in un altro paesaggio narrativo: quello bretone della «ventura», disseminato di «prove» magico-meravigliose per la cui risoluzione non vale solo la bravura o il coraggio, ma, soprattutto, la scrupolosa esecuzione dei meccanismi, spesso astrusi e capricciosi, del ludus cortese.
Dall’Introduzione di Riccardo Bruscagli.
L’Orlando innamorato è un prodotto di raffinata alchimia letteraria con cui Boiardo, utilizzando materiali diversi, è riuscito a dar vita a un genere totalmente innovativo, forse addirittura a creare un modello di romanzo italiano. Il primo commento organico del poema, realizzato per questa edizione da Riccardo Bruscagli, è dunque fondamentale per districarsi fra le plurime tradizioni a cui Boiardo attinge rinnovandole e trasformandole: dal ciclo carolingio a quello bretone (dominante), da cantari come la Spagna e il Morgante alla novellistica di Boccaccio, dalle fonti classiche (sapientemente mimetizzate) alla lirica e al teatro delle corti umanistiche. Ed è anche importante, da un punto di vista linguistico, leggere l’opera del Boiardo non in funzione di quello che diventerà nelle sue successive versioni toscaneggianti, e della continuazione che troverà nel Furioso, ma come esempio di volgare quattrocentesco, fortemente padano, originale ed espressivo. Solo cosí un testo basilare della nostra letteratura può tornare a mostrare tutta la sua complessità e forza, insieme al fascino immediato di lettura che tutti gli riconoscono.
Introduzione, nota biografica, bibliografia, nota al testo e commento di Riccardo Bruscagli.