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Il vaso d’oro
"Hoffmann è stato al contempo l'anticipatore del realismo borghese e del surrealismo, il narratore scapigliato di avventure ottocentesche e l'analizzatore dell'inconscio, l'antesignano dell'angoscia moderna e della dissociazione pirandelliana della personalità" (Claudio Magris).
Il libro
“Pezzi di fantasia alla maniera di Callot” è il titolo di una raccolta di racconti famosi come il “Vaso d’oro” e altri meno noti che il lettore troverà difficilmente sia insieme sia autonomamente. “IL cavalier Gluck”, “Don giovanni”, “Le nuove avventure del cane Berganza”, “Il magnetizzatore”, “Le avventure della notte di San. Silvestro”, “Kreisleriana” e “Le curiose pene di un capocomico” rivelano già nei titoli il gusto del grottesco e delle provocazioni tipici del grande disegnatore e caricaturista francese Callot (1594-1635), cui Hoffmann si ispira. Il desiderio di una ragionevole stabilità borghese e l’impulso a una vita eccezionale e libera dividono invece il protagonista del “Vaso d’oro”, felice sintesi tra fiaba e realtà e capolavoro della genialità hoffmanniana.