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La creazione del mondo
«Creare il mondo significa [...]: subito, senza aspettare, riaprire ogni lotta possibile per un mondo, o per ciò che dovrà infine formare il contrario di una globale ingiustizia imposta dall'equivalenza generale».
Jean-Luc Nancy
Il libro
Cos’è un mondo mondializzato – che non è più il cosmo degli antichi né la terra dei moderni? E qual è il suo destino nell’incertezza dell’ora attuale? Sono questi gli interrogativi davvero epocali che, dopo aver affrontato i grandi temi della libertà, della comunità, del corpo, Jean-Luc Nancy si pone in questo libro. La sua risposta è che, spogliata del suo significato più scontato, la mondializzazione realizza per la prima volta l’assoluta coincidenza del mondo con se stesso: non c’è nessuna figurazione, concezione, narrazione che possa rappresentarlo dall’esterno. La stessa idea di creazione dal nulla non rimanda a un soggetto che costruisce il mondo una volta per tutte, bensì alla grana infinitamente plurale dell’esistenza comune. E allora, se il mondo non ha un senso prefissato, vuol dire che esso è in bilico tra la possibilità – oggi tutt’altro che remota – di correre verso il proprio annientamento e quella, opposta, di darsi una conformazione diversa da tutte quelle che l’hanno preceduta. Incrociando anche le questioni cruciali della tecnica, della sovranità e della biopolitica, uno dei maggiori filosofi del nostro tempo ci offre una lettura tesa e complessa della contemporaneità. Roberto Esposito