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Nobili e mercanti nella Lucca del Cinquecento
Il libro
Il libro si propone di approfondire l’analisi della crisi della libertà italiana nel Cinquecento, individuandone le cause nell’organizzazione del potere politico. Lo studio delle trasformazioni interne di un piccolo stato repubblicano, sopravvissuto alla bufera delle guerre d’Italia assumendo una fisionomia sempre piú apertamente aristocratica, Si risolve infatti nell’analisi della composizione della sua classe di governo, dei rapporti tra mondo cittadino e contado, del significato della famiglia e del trapasso da cittadino a nobile. Nella coscienza lucchese, la libertà diviene sinonimo di indipendenza politica, svuotandosi via via dell’originario contenuto comunale e popolare per condurre alla definitiva vittoria delle maggiori casate. Dalla sconfitta del partito popolare sino alla teorizzazione della nobiltà di quelle famiglie di governo che avevano tratto il loro primo vanto dall’essere figlie di una civiltà mercantile e comunale si compie una trasformazione che non è soltanto locale e che costituisce la vera ragione della decadenza nell’età della Controriforma. Cosí, il carattere monografico della ricerca si riflette nel piú generale problema della crisi italiana del Cinquecento e nell’affermarsi di una coscienza nobiliare che per due secoli impronterà di se la società italiana.