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Palinsesti
Genette studia quel complesso di strutture che vanno sotto il nome di archisesto, vale a dire l'insieme delle categorie generali - tipi di discorso, generi letterari ecc. - a cui appartiene un testo, e di transtesto, cioè tutto ciò che mette in relazione, manifesta o segreta, un testo con altri.
Il libro
Che rapporto lega l’Ulysses di Joyce all’Odissea di Omero, il Macbett di Jonesco al Macbeth di Shakespeare, o il Virgile travesti di Scarron all’Eneide ? Sono solo alcuni degli innumerevoli esempi di opere derivate, in modo piú o meno palese e dichiarato, da altre opere preesistenti. Ipertesti derivati da ipotesti. E il vasto campo dell’ipertestualità che Genette analizza in quest’opera, partendo da due categorie relazionali di base: la trasformazione di un testo, come la parodia o il travestimento burlesco, e l’imitazione, come avviene nel pastiche. Ma queste pratiche non sono che le manipolazioni «ufficiali» di un aspetto piú generale della letterarietà: non vi è opera che, in qualche modo, non ne evochi qualche altra, e sono queste modalità – dalle piú note alle meno conosciute – che l’autore mette in luce in questo saggio. Un palinsesto è una pergamena che contiene due testi sovrapposti, e in cui l’originale non è completamente cancellato ma rimane visibile in trasparenza. E la relazione ipertestuale. E come in un palinsesto, non è solo un fatto di scrittura, ma anche di lettura.