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Mercanti di futuro
Il libro
Primavera del 2000: crollo del Nasdaq. Settembre 2001: attacco terroristico all’America. In mezzo il fallimento di centinaia di dot.com e i licenziamenti di massa che hanno travolto la Grande Utopia della Net Economy. La rivoluzione di Internet si è sgonfiata spontaneamente, oppure qualcuno ha avuto interesse a bloccarla con una vera e propria «controrivoluzione»? Ma chi ha avuto paura della Rete? Chi ha gioito nel veder svanire il nuovo sogno americano e le speranze di un «comunismo dei ricchi» che avevano cominciato a contagiare il mondo intero? Per rispondere, Carlo Formenti sposta l’attenzione sui cambiamenti socioculturali dell’ultimo decennio. Il processo rivoluzionario che la cultura della Rete aveva avviato negli anni Novanta conteneva (e contiene) i germi di una profonda trasformazione sociale, politica ed economica, al punto da rappresentare una minaccia per la civiltà capitalistica. Ecco perché potenti forze (dall’amministrazione Bush agli oligopoli high tech) si sono messe in moto per invertirne la rotta e liquidare gli spazi di creatività, libertà democratica e innovazione sociale che il boom economico fondato sulle nuove forme di comunicazione aveva offerto a piccole-medie imprese, consumatori, movimenti, comunità e individui. Approfondire la strategia controrivoluzionaria significa capire meglio la direzione che il conflitto globale si appresta a imboccare.