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Selvaggi e sentimentali
La classe di Pelé, l'urlo di Tardelli ai Mondiali, il mistico Baggio, ma, sopra tutti, l'amato Real Madrid di Di Stéfano e Puskas.
Il libro
Nelle pagine di questo libro, uno Javier Marías conciso, autobiografico e bellicoso ci racconta giocatori e tifosi, allenatori e presidenti, sconfitte e trionfi di uno sport che lui stesso definisce il «recupero settimanale dell’infanzia».
Gli oltre quaranta articoli qui raccolti sono apparsi fra il 1992 e il 2001 su «El País» e sul supplemento «El Semanal»; l’argomento che li domina, piú che accomuna, è il calcio. Il libro ha finito per riscuotere un grande successo, inatteso forse e di certo singolare, perché ha conquistato soprattutto le donne: quelle stesse che «fino ad allora non avevano capito niente di calcio e nemmeno di che cosa trovassero in quel gioco i loro mariti, fratelli, padri, amici e amanti».
La raccolta è composta dai testi probabilmente piú autobiografici che Marías abbia mai scritto: il suo modo di vivere la passione calcistica (è tifoso del Real Madrid ma anche sponsor di una squadra minore, il Numancia) affiora sotto forma di impulso sentimentale, di un’emozione legata agli anni dell’infanzia (e a un mondo passato e ormai mitico che giganteggia nella memoria). Ma anche il presente è ben tratteggiato, e i brevi testi permettono al lettore di scrutare, attraverso l’occhio di un esperto, le vicende del calcio spagnolo e mondiale; soprattutto permettono di godere la prosa fluente e spontanea di Marías da un’originale prospettiva «d’occasione».