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V. e altre poesie
Tony Harrison riprende la tradizione tipicamente inglese della poesia sepolcrale per farla esplodere con un linguaggio violento e sarcastico, al limite della provocazione.
Il libro
Un poeta visita il cimitero di Leeds dove sono sepolti i propri genitori. Trova le loro tombe e quelle di molti altri imbrattate dalle scritte volgari dei tifosi della squadra di calcio locale. Dapprima si indigna, poi dentro di lui si fa largo una voce che recupera, con il linguaggio ribelle dei teppisti, le proprie origini proletarie ed entra in conflitto con l’intellettuale e il poeta che è diventato. Questa è la situazione narrata nel poema intitolato ‘v.’ cioè ‘versus’, ‘contro’), in cui Tony Harrison riprende la tradizione tipicamente inglese della poesia sepolcrale per farla esplodere con un linguaggio violento e sarcastico, al limite della provocazione. Il contrasto del titolo prende le forme dell’odio e dell’insulto e va ben oltre il più immediato significato di ‘v.’, legato alle partite di calcio: nelle quartine di Harrison si scatenano rime fra vocaboli aulici e parolacce, si dà corpo allo scontro tra le classi sociali, tra i sessi, tra individuo e storia. E’ il tentativo di dare un senso alla nostra epoca attraverso le sue contraddizioni, la ricerca di una riflessione etica che non sia moralistica, l’impegno di una poesia che torni a essere pulsante nell’attualità.