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I quaderni di don Rigoberto
«Un romanzo deliziosamente erotico, sensuale
e lussureggiante, un raro capolavoro dove la fantasia piú folle e selvaggia si trasforma in realtà».
Corriere della Sera
Il libro
Rigoberto, padre dall’immaginazione troppo fervida è uomo di successo eppure inquieto. La notte fruga insonne tra i numerosi quaderni dove per anni ha annotato sentimenti e riflessioni. Lo muove la nostalgia per la seconda moglie che ha condiviso con lui dieci anni di appassionate fantasie notturne. Fonchito, figlio diabolicamente angelico, fanatico della pittura di Schiele, convince la matrigna a mimare per lui, insieme alla fascinosa cameriera, le scene che il pittore viennese fermava sulla carta. Ovviamente quelle piú ambigue e scabrose. Lucrecia, la matrigna dalla sensualità irresistibile, vittima anch’ella del rimpianto per il marito, si lascia trascinare dalla travolgente mania del figliastro, nonostante egli sia stato la causa del teatrale, inevitabile allontanamento fra i coniugi. Eppure sarà proprio la disarmante innocenza di Fonchito, il suo magnetismo erotico, la sua equivoca bellezza di ragazzino esperto in perversioni, a mettere in movimento un meccanismo di sfrenate immaginazioni, equivoci e inganni, che – forse – condurranno a un imprevisto e incerto lieto fine.