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Sogno cose che non sono state mai
«Troppo e per troppo tempo abbiamo dato
l'impressione di riporre l'eccellenza
personale e i valori della comunità nella
mera accumulazione di beni materiali. Il
nostro prodotto interno lordo, ora, ha superato
gli 800 miliardi di dollari l'anno, ma
il Pil (...) non calcola, la salute dei nostri
figli, né la qualità della loro istruzione o la
gioia nel loro giocare. Non include la bellezza
della nostra poesia né la forza dei
nostri matrimoni, l'intelligenza del nostro
dibattito pubblico e l'integrità dei nostri
pubblici funzionari. Non misura né la nostra
arguzia, né il nostro coraggio; né la
nostra saggezza, né il nostro apprendimento;
né la nostra compassione né la
nostra devozione al paese; in breve, misura
qualsiasi cosa, eccetto ciò che rende
la vita degna di essere vissuta».
Robert F. Kennedy, Sogno cose che non sono state mai
***
Un uomo coraggioso e innamorato del futuro, nella forza
delle sue parole.
Il libro
Impulsivo e senza paura, Robert F. Kennedy credeva nell’esigenza di una profonda rivoluzione politica a «misura d’uomo» che restituisse dignità alle persone e colmasse le distanze tra neri e bianchi, ricchi e poveri, giovani e vecchi. Fra tutti i Kennedy era forse il piú Kennedy. E di certo il piú lungimirante.
Sogno cose che non sono state mai raccoglie i suoi discorsi piú significativi a partire dal 1964, quando, dopo la morte del fratello John, tornò alla politica, fino al 1968, anno della sua campagna per la presidenza conclusasi con l’attentato di Los Angeles. In tutti gli interventi viene fuori il «Bobby» che decise di proseguire il lavoro del fratello, ma anche il promotore di politiche sociali che richiedevano oltre al denaro, immaginazione, coraggio, determinazione e sincerità.
Una figura di straordinario spessore umano, che, attraverso ideali e programmi, obiettivi e scelte, pensò e agí in modo nuovo, consegnandoci una visione politica attualissima ancora oggi.
***
«La risposta alla crisi del welfare è lavoro, impiego, autosufficienza e integrità della famiglia (…). Abbiamo bisogno di lavoro, di impiego che restituisca dignità con una paga decente; quel tipo di impiego che consente a un uomo di dire alla propria comunità, alla propria famiglia, al proprio paese e, cosa ancora piú importante, a se stesso, “ho contribuito a costruire questo paese. Sono uno dei partecipanti di questa grande impresa pubblica. Sono un uomo” (…). Lavoro è una parola molto terrena e poco affascinante. Eppure è, in un senso reale, il significato di tutto ciò per cui esiste una nazione».
Robert F. Kennedy, Sogno cose che non sono state mai