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Proprio quella notte
«Quelli di Tobias Wolff sono racconti morali, ma non pretendono
di ammonire, o insegnare alcunché. Possono essere divertenti.
Ma possono anche raggelare. Tutti, senza esclusioni, hanno qualcosa
da dire sulla condizione dell'uomo».
Raymond Carver
Il libro
Il lettore di buona memoria, voltata l’ultima pagina di questo libro, avrà voglia di sedersi e rilassarsi, ma dovrà immediatamente cambiare programma: si troverà inseguito da una piccola folla di ricordi davvero formidabili, e per molti giorni non avrà pace.
Comincerà dall’ultimo racconto, in cui un astioso intellettuale viene ucciso durante una rapina in banca, ma poco prima che la pallottola penetri nel cervello sfaldando il reticolo delle sinapsi, l’azione si ferma e s’immerge in un altro tempo, dilatato e lontanissimo, intinto nei colori dell’infanzia più profonda: poi la pallottola fa il suo dovere e tutto sparisce per sempre. Seguirà Catena, una delle punte dell’intera raccolta, che si apre con un padre intento a salvare la sua bambina dalla furia omicidia di un cane rabbioso, e si sviluppa disegnando una spirale thrilling inaspettata e violenta. Poi arriveranno tutte le altre storie, i paesaggi verde livido della guerra del Vietnam, quelli rosso scintillante dell’America dei tardi anni Cinquanta, le tinte enigmatiche e irrisolte in cui è virata la nostra contemporaneità.
Tobias Wolff incide i suoi racconti come se fossero piccoli poemi narrativi, e mette le parole in fila con l’aspra neutralità di un capitano coraggioso, e calmo, e lucidissimo. Il risultato è una collezione esemplare: quei rari casi in cui la cornice conquista lo sfondo, lo sfondo conquista i primi piani, e i primi piani conquistano – ferocemente – lo sguardo dei lettori.