-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
L’unico figlio
«Ci sono scrittori che inventano
senza sapere. La Holt no.
Lei sa e inventa».
Carlo Lucarelli
Il libro
L’omicidio della direttrice di un orfanotrofio nei pressi di Oslo e la fuga di un ragazzino difficile, forse testimone del delitto. Un delicato caso che mette in gioco i sentimenti e l’intelligenza di Hanne Wilhelmsen appena nominata ispettore capo.
In un gelido e plumbeo febbraio norvegese, l’arrivo di un ragazzino in una casa famiglia alle porte di Oslo è causa di grande scompiglio. Il dodicenne Olav, sottratto alla madre dai servizi sociali, pare infinitamente piú duro e indocile degli altri ragazzini e tutti i tentativi di domarlo sembrano fallire. Quando Agnes Vestavik, direttrice della casa famiglia, viene trovata uccisa nel suo ufficio e si scopre che il piccolo Olav è scomparso dopo un brutale litigio con lei, la polizia di Oslo tenta di far luce sul caso. Prima fra tutti l’ispettore capo Hanne Wilhelmsen, che non ci pensa due volte a scendere per le strade di Oslo, tra il peggior degrado ma anche nell’umanità piú dolorosamente viva.
In uno dei romanzi piú avvincenti della regina del giallo scandinavo, Anne Holt ci racconta l’orrore nascosto nelle pieghe dei legami affettivi, svelando la doppia faccia di quell’amore assoluto che unisce madri e figli.