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Mia madre, musicista, è morta di malattia maligna a mezzanotte, tra martedí e mercoledí, nella metà di maggio mille977, nel mortifero Memorial di Manhattan
Sconvolgente, folle, nichilista.
Un feroce atto d'accusa contro la madre
e l'esistenza stessa.
Il libro
Mentre la malattia divora la madre, il figlio ne descrive impassibilmente le tappe. È lui il vero sicario, l’uomo che considera il fatto di essere stato concepito un crimine a proprio danno. Questo è il suo diario, la sua creatura deforme, la sua vendetta.
Romanzo di culto per un’intera generazione di intellettuali, da Raymond Queneau a Michel Foucault, Mia madre… è, al tempo stesso, il racconto di una sofferenza e un «autoritratto con follia». La negazione grandiosa e megalomane della cultura americana che sfiora la paranoia, l’odio per il genere umano, il rifiuto della madre, fanno di questo libro una delle opere piú strazianti del nichilismo contemporaneo.
***
«Una di quelle rare opere capaci di modificare la nostra percezione del mondo».
Paul Auster
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«Per quanto mi riguardava, andare a far visita in ospedale era ancora piú ripugnante perché avevo l’idea fissa dello scandalo del ruolo delle infermiere come inculatrici “stupratrici”. In piú, quando la mia genitrice mi aveva fatto internare per la prima volta in una clinica di “pazzi”, avevo giurato a me stesso solennemente, tra altre cose, di non andare affatto a trovarla in ospedale, se il caso si fosse presentato, e di non assistere affatto, se il caso si fosse presentato, alle sue esequie».
Louis Wolfson, Mia madre, musicista, è morta di malattia maligna a mezzanotte, tra martedí e mercoledí, nella metà di maggio mille977, nel mortifero Memorial di Manhattan