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La lenta nevicata dei giorni
Fernande e André si sono fatti una promessa che è insieme
un gesto d'amore e di speranza: se sopravviveranno
alle persecuzioni, torneranno insieme alla casa
sotto il faro. Non importa se il futuro che li aspetta è
diverso da quello che avevano immaginato. Il futuro è
un tempo vivo, a dispetto di tutto.
Dopo Conta le stelle, se puoi, in cui aveva cancellato la
guerra e la Shoah per regalare ai suoi personaggi un destino
diverso e piú giusto, Elena Loewenthal ha sentito
il bisogno di affrontare di nuovo quel buco nero della
Storia. Di raccontarlo nel suo durante e nel suo dopo in
cui nulla passa, tutto resta.
La lenta nevicata dei giorni riesce nel miracolo di mettere
al centro la vita, di farla attecchire dove sembrava
impossibile potesse nascere ancora qualcosa.
Il libro
Fernande e André sono una giovane coppia in fuga dai nazisti, che insieme ad alcuni amici ebrei trascorre il periodo della guerra in un beato ma angoscioso isolamento durante il quale il tempo sembra sospeso. La promessa che si fanno è quella di poter tornare un giorno alla casa del sogno: una villa a picco sul mare nel sud della Francia, sotto un enorme faro bianco. E se molti loro amici e conoscenti sono destinati agli atroci viaggi nei treni piombati, alla diaspora degli affetti e alla perdita dell’identità – prima ancora che della vita -, loro due invece ce la faranno. Dopo la guerra Fernande vive intensamente, fra Parigi e la casa del sogno.
Ma il matrimonio con André diventa un rapporto di confidenza e intimità simili a quelle che si riservano agli amici. Nel frattempo Fernande incontra il Poeta, che la eleggerà a musa ispiratrice della sua arte, regalandole una trasgressione venata di dolcezza.
Il passato però resta sempre lí. Non è neanche un’eco, piuttosto una presenza costante, incancellabile, terribilmente dolorosa. Qualcosa che «non passa, non passa, non passa per nessuno di noi». Perché ciò che è accaduto è inestirpabile: tutti i personaggi in qualche modo lo incarnano, lo rivivono anche se non ne parlano mai.
La lenta nevicata dei giorni – che deve il titolo a un verso di Primo Levi – è un romanzo capace di ricomporre lo specchio infranto che è la memoria di chi sopravvive.