Mese: settembre 2024
Fosco e Alice si sono amati tanto. E tra poco, senza sapere bene perché, si diranno addio. Per questo, nel vortice di parole più o meno giuste o più o meno sbagliate, abbracci notturni, porte sbattute, avvocati nuovi di zecca e antiche recriminazioni, decidono di raccontare la loro storia a modo loro. Con ostinazione, dolore e persino ironia: tutto quello che nei documenti legali non potrà mai trovare spazio.
Con I titoli di coda di una vita insieme, Diego De Silva lascia riposare il suo personaggio più amato, l'«avvocato d'insuccesso» Vincenzo Malinconico, per consegnarci un grande romanzo sulla fine dell'amore.
Ecco alcuni estratti della calorosa rassegna stampa che sta ricevendo il libro:
«Ne I titoli di coda di una vita insieme s’alternano i punti di vista di lui e di lei, e un timbro blues, sottilmente acido, s'insinua in un registro di humour sdrammatizzante […] Questo diario della fine di un amore ha una tale quantità di sfumature riconoscibili, cioè in grado di condurci a guardare la sostanza incattivita di una vera convivenza, che i personaggi abbracciano il lettore in modo talmente stretto da fargli male».
Leonetta Bentivoglio, «Robinson – la Repubblica»
«Alice e Fosco si vogliono bene ma si separano, ognuno vorrebbe farlo a modo suo: lei con una rappresentazione enfaticamente drammatica, anche rabbiosa, proporzionale all'amore che c'è stato, lui con il silenzio e l'elusione, come se a quel punto nulla più importasse. È in quella distanza tra i due protagonisti, soltanto un passo più vicino a Fosco, che si insinua Diego De Silva. Lo fa con quell'arguzia e quella finezza di tocco che caratterizza i suoi romanzi».
Cristina Taglietti, «La Lettura – Corriere della Sera»
«I titoli di coda di una vita insieme è la cronaca di una vita coniugale, anzi due, che diventa qualche cosa d'altro, dove si racconta con sincerità e sapienza il gerundio presente di una coppia che si vuol bene ma forse non si ama più o si ama ancora ma capisce che quel qualcosa che un tempo dava il senso a tutto si è come volatilizzato, perso fra ricordi e noia, vecchie abitudini e nuove insofferenze, noia e nostalgia».
Elena Loewethal, «tuttolibri – La Stampa»
«L'autore mantiene l'ironia, ma si sofferma qui sulla ricerca del tempo perduto. Scandaglia il passato come unica possibilità per stare nel presente e, finalmente, tornare a casa (qualunque cosa voglia dire tornare a casa)».
Valentina Farinaccio, «il venerdì – la Repubblica»
«Le verità frantumate di De Silva, tagliate apposta a doppia lama, lo stesso garbo per farti ridere e piangere, vengono fuori dalla pagina quasi prima di leggerle, non c'è bisogno di posarci gli occhi sopra […] De Silva ha una specialità: ti racconta l'assenza di risposte meglio di chiunque altro».
Ester Viola, «Il Foglio»
«Tra riflessione e ironia, una luce di leggerezza illumina la scrittura della parola fine».
Maria Grazie Ligato, «Io Donna»
«…Questa misura esatta di parole perfettamente adeguate a riflettere sentimenti e pensieri è alla base della scrittura introspettiva dell'autore, del suo patto con il lettore in virtù del quale chi si appassiona alle sue storie sa che lui non gli mentirà mai. Che gli suggerirà di guardarsi dentro, ma anche di ridere di sé senza drammatizzare, senza mai prendersi troppo sul serio».
Titti Marrone, «Il Mattino»
«Pungente e con le idee chiarissime, Diego De Silva è tornato in libreria. Al centro della storia ci sono lo scrittore Fosco e l'oncologa Alice che, dopo anni di matrimonio, vanno alla ricerca delle parole giuste per dirsi addio, rifiutando di affidarsi al linguaggio sterile degli avvocati».
Francesco Musolino, «Il Messaggero»
Pordenone torna ad essere la "capitale del libro", dal 18 al 22 settembre si rinnova l’appuntamento con Pordenonelegge, Festa del Libro con gli Autori, giunta alla XXV edizione. Oltre 600 autrici e autori e più di 300 eventi in cinque giorni, 43 sedi di incontro fra Pordenone, i centri della sua provincia e l’intera regione, con tappe a Trieste, Udine, Lignano. Nei suoi 25 anni pordenonelegge, “festa del libro”, diventa anche “festa della libertà”, per “sfogliare” i temi del presente e leggere i cambiamenti del mondo, testimoniando il valore primario della lettura e della scrittura, della conoscenza come chiave per interpretare consapevolmente il presente.
Le novità, le anteprime, i grandi ospiti internazionali che le case editrici hanno deciso di "regalare" al pubblico di Pordenone. Qui il programma completo.
Il calendario degli appuntamenti con gli autori Einaudi:
Giovedì 19 settembre
Ore 19:00, Spazio Gabelli, Scuole Gabelli
Grammamanti. Immaginare futuri con le parole
Con Vera Gheno. Presenta Luca Taddio
Ore 21:00, Piazza Italia MANIAGO (PN)
Il futuro nelle parole
Con Vera Gheno. Presenta Luca Taddio
In caso di maltempo Teatro Verdi (Maniago)
Venerdì 20 settembre
Ore 17:00, Auditorium Largo San Giorgio
I volti dell’Avversario. L'enigma della lotta con l'Angelo
Con Roberto Esposito. Presenta Marcello Barison
Ore 18:00, Auditorium PAFF! Parco Galvani
Il viaggio più lungo. La cecità dell’Occidente e l’imperialismo russo nel racconto di una scrittrice ucraina
Incontro con Oksana Zabuzko. Presenta Laura Pagliara
Ore 19:00, Auditorium della Regione
Erotica dei sentimenti
Con Maura Gancitano. Presenta Luca Taddio
Ore 21:00, Spazio San Giorgio, Largo San Giorgio
La neve in fondo al mare
Con Matteo Bussola. Presenta Enrico Galiano
Sabato 21 settembre
Ore 11:00, Biblioteca Civica, Sala Incontri (Teresina Degan)
Ecologia e ideologia
Con Filippo Menga e Francesca Santolini. Presenta Stefano Bortolus
Ore 15:00, PalaPAFF!, Parco Galvani
L’età fragile
Con Donatella Di Pietrantonio. Presenta Fabiana Dallavalle
Ore 18:00, Parco di Villa Varda BRUGNERA (PN)
La neve in fondo al mare
Con Matteo Bussola. Presenta Federica Augusta Rossi
Ore 21:00, Teatro Marcello Mascherini AZZANO DECIMO (PN)
Non esiste un’età senza paura
Con Donatella Di Pietrantonio. Presenta Antonella Silvestrini
Ore 21:00, Teatro Verdi
La Legge del desiderio. Radici bibliche della psicoanalisi
Con Massimo Recalcati
Ore 21:30, PalaPAFF!, Parco Galvani
Quando finisce un amore
Con Diego De Silva e Luigi Nacci. Presenta Valentina Berengo
Domenica 22 settembre
Ore 11:30, Spazio Piazza della Motta
Le crisi del presente, le crisi del nostro cuore
Con Caterina Bonvicini e Alessandra Sarchi. Presenta Alessandra Tedesco
Ore 15:00, Piazza San Marco
L’orizzonte della notte
Con Gianrico Carofiglio. Presenta Alberto Garlini
Ore 17:00, Spazio San Giorgio, Largo San Giorgio
Il vecchio al mare
Con Domenico Starnone. Presenta Bruno Ruffolo
Ore 21:00, Teatro Pileo PRATA DI PORDENONE (PN)
Il tempo e la giustizia
Con Gianrico Carofiglio. Presenta Alessandra Tedesco
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Per informazioni:
Il sito di Pordenonelegge e il calendario completo degli appuntamenti.
Pordenonelegge su X (hashtag #pnlegge2024) e su facebook.
Un destino straziante e beffardo ha fatto sì che Ernesto Franco se ne sia andato per la stessa malattia che si era portata via, sette anni fa, la moglie Irene, anche lei cara a molti autori einaudiani e a tutti i colleghi della casa editrice.
Quello di Ernesto è stato un ciclo editoriale lungo e felice. Entrato in Einaudi nel 1991 come editor della saggistica, per poi andare a dirigere le collane letterarie, dal 1998 ha assunto il ruolo di direttore editoriale e, negli ultimi anni, anche quello di direttore generale. È stato il direttore editoriale di più lungo corso di tutta la storia dell’Einaudi.
Gli anni della sua direzione sono stati anni di grande crescita, e proprio per questo particolarmente delicati. Il suo sapiente equilibrio di timoniere ha permesso alla casa editrice di diventare il secondo marchio editoriale italiano, espandendo l’Einaudi in territori in cui non si era mai avventurata, ma senza mai dimenticare la sua storia e la sua tradizione. Con lui l’Einaudi ha rafforzato la proposta nella letteratura straniera di qualità, con dieci premi Nobel in vent’anni, e ha rinnovato profondamente il panorama della narrativa italiana, con sei premi Strega vinti negli ultimi quindici anni; mantenendo contemporaneamente una percentuale di saggistica di studio e approfondimento molto alta, cosa ormai del tutto inusuale tra le maggiori case editrici. Ernesto ha sposato con entusiasmo le nuove avventure editoriali di Stile Libero, e ha varato personalmente nuove collane, da «Einaudi contemporanea» alle «Vele», fino ai recenti nuovi «Struzzi»; ha voluto e sostenuto «Grandi Opere» innovative, fra cui i cinque volumi de Il romanzo, l’Atlante della letteratura italiana e la nuova edizione della Bibbia.
Ma in realtà, prima ancora che nei sempre accorti indirizzi editoriali, i suoi meriti maggiori stanno in un altro ambito: e cioè nell’aver saputo creare un clima di grande armonia nella redazione. Con la sua autorità naturale, con la sua amicizia, con la capacità di ascolto e di valutare i talenti piccoli o grandi di tutti, con l’allegria e l’ironia nei momenti giusti. E quel che vale per i rapporti interni vale anche con gli autori e i collaboratori, con cui ha sempre mantenuto un vivacissimo sodalizio intellettuale e umano formatosi e durato nel tempo.
Il tratto immediato era la sua capacità di stare al gioco e di rilanciare, sia che si trattasse di facezie sia che si trattasse di parlare di Benjamin o di una poesia di Mandel’stam. Sempre con un commento non ovvio, sempre con un tocco personale di interpretazione. Naturalmente aveva il suo bagaglio di competenze forti: la letteratura spagnola e ispano-americana, aveva il “suo” Cortázar e il “suo” Octavio Paz, e Borges e Arlt e Onetti e Ernesto Sabato ecc. E il Chisciotte, che sognava di avere il tempo di ritradurre, ma non l’ha avuto.
Forse proprio dalla narrativa sudamericana, oltre che da Calvino e dall'amico Del Giudice, derivava la sua vena di scrittore. Tre libri come Isolario, Vite senza fine e Storie fantastiche di isole vere rappresentano la sua idea di letteratura, a metà tra fantasia e malinconia, capace di sfiorare gli enigmi della vita ma anche di toccare il cuore del lettore. Pensiero e sentimento. Un binomio che ben rappresenta la sua figura intellettuale, quella professionale e quella dell’amico.