Mese: giugno 2024
Arrivato alla soglia dei novant’anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della Storia, della musica e della religione, Corrado Augias racconta l’avventura di una vita, la sua. E con grande talento di narratore, evoca l’infanzia in Libia, il ritorno a Roma, l’incubo dell'occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi «Telefono giallo» e «la Repubblica».
È un racconto che ha il calore e l’empatia della conversazione tra amici: la vita s’impara, ci dice Augias - soprattutto se non si perdono mai la curiosità intellettuale e la passione civile.
«C’è il tono ormai perduto della conversazione nell’ultimo libro di Corrado Augias, quella nota gratuita e un po' complice che si basa su un riconoscimento reciproco, scorre in orizzontale perché rifiuta ogni pulpito, ma sa scoprire nelle abitudini del quotidiano e nella consuetudine del paesaggio familiare le faticose sorprese di ogni vita che voglia essere vissuta come un’avventura […] Concepito come un’autobiografia, il libro ne ha lo scheletro, il passo e la scansione. Ma poi la dimensione culturale prende il sopravvento, la scrittura entra ed esce dai libri che Augias ha incontrato da ragazzo, si mescola coi versi imparati a memoria e quei brani diventano parte del vissuto, modelli, spiegazioni, risposte e scoperte».
Ezio Mauro, «la Repubblica»
«Ne La vita s’impara il giornalista e scrittore ripercorre la storia del nostro Paese attraverso la sua biografia. L’infanzia in Libia, la Liberazione in Italia, la non scelta tra ebraismo e cattolicesimo, gli Einaudiani comprati a rate, i convegni del Mondo, le redazioni dell’Espresso e di Repubblica. La Rai, quello che rappresentava quando vinse il concorso ed entrò appena laureato. Quando tra i dirigenti c’erano Ettore Bernabei, Angelo Guglielmi, e ci lavoravano da Andrea Camilleri a Carlo Emilio Gadda».
Annalisa Cuzzocrea, «La Stampa»
«Quello impersonato dall’autore è il canone della cultura progressista cosmopolita, un modello intellettuale ispirato ai valori della Costituzione che la destra populista vorrebbe rovesciare con un’egemonia di segno opposto, senza capire che l’egemonia nell'accezione gramsciana si afferma non per via gerarchica ma attraverso l’adesione spontanea della comunità. Anche di questo La vita s’impara è fedele e formidabile resoconto».
Simonetta Fiori, «il venerdì – la Repubblica»
«Un lavoro originale che ripercorre le tante tappe dello scrittore quasi novantenne (la firma subito!), e racconta come romanzieri, poeti e grandi figure del Novecento abbiano influenzato il suo viaggio esistenziale. È un libro che non accetta definizioni, difficile rinchiuderlo in un memoir o in un’autobiografia, meglio sarebbe solo “un libro di Augias”. Lo scrittore da tempo ci ha abituato a uno stile totalmente personale che ci fa sentire subito immersi in una conversazione con un vecchio amico, lo stesso piacevole tono adottato nelle tante belle trasmissioni tv che hanno costellato la sua poliedrica carriera di giornalista, inviato, autore e conduttore televisivo e grande viaggiatore, ma soprattutto eterno curioso di misteri e bellezze dell’arte e della musica».
Serena Dandini, «Io Donna»
È Donatella Di Pietrantonio la vincitrice del Premio Strega Giovani 2024 con L’età fragile, uscito a novembre 2023 nei Supercoralli: è stato il libro più votato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da 103 scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero.
La vincitrice è stata annunciata durante l’evento condotto da Loredana Lipperini che si è svolto al Teatro di Tor Bella Monaca.
L’età fragile «è la storia di una famiglia sospesa nel segreto del trauma, parole mai dette rinchiuse nel cuore di una montagna d’Abruzzo che è insieme psiche e paesaggio. Il romanzo di una madre che non trova respiro, stretta tra la severità del padre e il silenzio della figlia. Un libro che raccontando il dolore lo cura, perché a scriverlo è una donna che conosce il miracolo delle parole e il sangue delle ferite. Per questo è il mio candidato al Premio Strega» (Vittorio Lingiardi, link).
Al secondo posto c’è Antonella Lattanzi, autrice di Cose che non si raccontano, pubblicato a marzo del 2023 sempre nei Supercoralli, con 72 voti.
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Non esiste un'età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c'è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo...pp. 192€ 18,00
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Cose che non si raccontano
Ci sono cose che non si raccontano perché le parole sono scogli nel mare. Ci sono cose che non si raccontano per vergogna, rabbia, troppo dolore, e perché se non le racconti, in fondo puoi sempre credere che non siano successe. Antonella e Andrea vogliono...pp. 216€ 19,00