Giulio Einaudi editore
Gianrico Carofiglio

«È un romanzo sulla ricerca della felicità, sul non rassegnarsi». Gianrico Carofiglio descrive così a Severino Colombo, in un’intervista sul Corriere della Sera, L’orizzonte della notte, il nuovo libro che vede protagonista l’avvocato Guerrieri cinque anni dopo La misura del tempo.

Questa volta a Guido Guerrieri non basta più il fedele Mr Sacco, il sacco da pugilato con cui l’avvocato, tra un pugno e l’altro, è solito confidarsi.

«Il problema, senza offesa, è che tu sei un po’ troppo taciturno. Sei un ottimo ascoltatore, per carità. Ma sai, a volte uno ha bisogno di qualche commento esplicito, qualche interpretazione, anche qualche consiglio» (L’orizzonte della notte).

E proprio in quest’ottica Guido Guerrieri ne L’orizzonte della notte affronta un percorso di analisi con uno psicoanalista di scuola junghiana, il dottor Carnelutti, mentre è alle prese con un caso giudiziario che metterà a dura prova il senso di giustizia dell’avvocato, chiamato a difendere Elvira Castell. La donna ha ammesso di aver ucciso con un colpo di pistola al cuore l’ex compagno della sorella, da poco morta suicida.

«Mi interessava affrontare un soggetto etico, deontologico, ragionare su cos’è la legittima difesa, e anche parlare del tema della violenza sulle donne in maniera indiretta, da un altro angolo visuale», spiega Carofiglio nell’intervista al Corriere.

Un viaggio psicologico che rappresenta l'atmosfera di un libro delicato e dolente: seguendo il ritmo del legal thriller di cui è maestro Maurizio Crosetti, «la Repubblica»

L’angolo visuale scelto da Carofiglio per parlare della violenza sulle donne, e le sedute di analisi con il dottor Carnelutti, porteranno l’avvocato Guerrieri a prendere decisioni importanti nel corso del romanzo, e anche ad «accettare l’idea che sbagliare non è una catastrofe, è un passaggio fondamentale dell’evoluzione. Una forma di armistizio con noi stessi. Un modo per diventare persone migliori. Senza commiserazione e senza risentimento» (L’orizzonte della notte).

Come nota Maurizio Crosetti nella sua recensione pubblicata su Repubblica, «Il sentimento del tempo, una giostra tra sottrazione e accumulo, intesse questo romanzo multistrato, dove lo stile asciutto di Carofiglio è la nota giusta per non sbandare nelle curve del dolore. L’enfasi, scrive l’autore, segnala sempre un disagio».

L’orizzonte della notte è il settimo romanzo di Gianrico Carofiglio con protagonista Guerrieri. Il primo è Testimone inconsapevole (Sellerio, 2002), seguito da Ad occhi chiusi (Sellerio, 2003), Ragionevoli dubbi (Sellerio, 2006), Le perfezioni provvisorie (Sellerio, 2010), La regola dell’equilibrio (Einaudi Stile Libero, 2014) e La misura del tempo (Einaudi Stile Libero, 2019).

Elizabeth Strout

Con Lucy davanti al mare torna nelle librerie Lucy Barton, memorabile protagonista nata dalla penna di Elizabeth Strout, in un romanzo vitale sul nostro tempo.

È l'inizio del 2020 e in città giunge notizia di un nuovo virus potenzialmente letale. A New York i casi sono ancora sporadici e la gente, la scrittrice Lucy Barton fra loro, si aggrappa alla vita di sempre. Ma non William. William, il primo marito di Lucy, è un uomo di scienza, e la intuisce da subito, la catastrofe che sembra spazzar via la vita conosciuta; la grande paura che annienta le certezze e scuote le relazioni. Anche quella antica di due vecchi coniugi che credevano di aver esaurito le sorprese. Ancora una volta tocca far appello all'amore, alle sue forme strane e imperfette, per far sí che il comune dolore anziché allontanare unisca. Per salvarsi la vita.

«Ciò che non smette di colpirmi di questa scrittrice è l’abilità di convocare i suoi personaggi, sempre pronti a rivivere, a rimettersi in gioco sull'ultima pagina per dare conto dei loro limiti, delle loro relazioni radicate e insieme precarie […] Tornano senza invadenza, con un passo leggero che ha un corrispettivo evidente nello stile composto: una scrittura paragrafata che tratteggia uomini e cose con un tocco da pittore impressionista. Lucy davanti al mare conferma quanto Strout, per usare un verbo a lei caro, «abiti» i suoi personaggi, e si meravigli per prima per ciò che dicono o fanno».
Marco Balzano, «La Lettura – Corriere della Sera

«Amo moltissimo Elizabeth Strout. I suoi personaggi sono straordinari».
Annalena Benini, «la Repubblica – Torino»

«Strout si riconferma una delle massime autrici contemporanee. Questa purezza fiduciosa, cristallina, è una delle qualità più alte della sua narrazione, insieme all’estro con cui descrive la vitalità della natura, che agli occhi della narrante è un’inesauribile scoperta dei colori».
Leonetta Bentivoglio, «Robinson – la Repubblica»

«Un grande romanzo sulla distanza, la nostalgia e la paura firmato da una delle scrittrici più amate del mondo»
«Huffington Post», link

«Per me è una scrittrice meravigliosa, e questo credo sia un sentimento che accomuna chi legge e apprezza i suoi libri […] La sua voce è potente e incisiva anche se è appena sussurrata e nei suoi libri il non detto è più del detto e la narrazione procede per pennellate che nell'insieme compongono un quadro cristallino del grande romanzo americano […] Lucy davanti al mare è proprio un romanzo sulla pandemia ricco di spunti di riflessione profondi e commoventi e danno a chi legge la possibilità di comprendere sentimenti che forse non aveva colto prima, quando pensavamo solo a voltare pagina».
Caterina Soffici, «tuttolibri – La Stampa»


La scrittrice statunitense inaugurerà il Salone Internazionale del Libro di Torino con una lectio magistralis: «Elizabeth Strout presterà la sua voce precisa e cristallina a una riflessione sulle donne e il loro spazio nel mondo» (link).

Salone del Libro, Torino, 2024