Giulio Einaudi editore

Il 15 aprile 2022 si è spento Jean-Paul Fitoussi. Economista brillante di fama internazionale, ha avuto intensi rapporti con l'Italia, facilitati dal suo eloquio perfetto nella nostra lingua. Da sempre ha stigmatizzato le teorie economiche neoliberiste e le politiche che ne derivavano, indifferenti alla sofferenza sociale, una sua grande preoccupazione. Coautore di articoli e libri con premi Nobel del calibro di Amartya Sen e Joseph Stiglitz, ha condiviso con lora una battaglia concettuale importante: la critica serrata al concetto di Prodotto Interno Lordo, stolido strumento inadatto a «misurare ciò che conta».

Gabriele Tergit

La saga degli Effinger ha inizio con Paul e Karl – figli del capostipite Mathias, orologiaio a Kragsheim – che da un piccolo paese si dirigono alla volta della Berlino cosmopolita per cercare fortuna. Ambiziosi e irrequieti, mecenati talentuosi e sensibili, ardenti patrioti e prussiani, in poco tempo gli Effinger riescono a guadagnarsi la fama di abilissimi imprenditori e a diventare una delle famiglie piú importanti della città. Ma dopo la Prima guerra mondiale, le loro certezze borghesi cominciano a sgretolarsi e piano piano anche le loro splendide feste non possono piú nascondere l’antisemitismo sempre piú dilagante e brutale.

Gli amori, le sofferenze, le rivoluzioni politiche, ma anche gli arredi, gli abiti da sera, i caffè, i teatri: Gabriele Tergit, in un trionfo di voci e immagini minuziose, racconta il perduto mondo ebraico berlinese.

Nonostante il valore di questo romanzo sia stato scoperto più tardi della sua prima pubblicazione, nel 1951, oggi Gli Effinger viene considerato un classico, in corso di pubblicazione in tutto il mondo: «Uno splendido e ineguagliabile affresco della Germania ebraica tra Ottocento e Novecento» (Literatur – Der Spiegel).

Alla sua prima edizione italiana, nella traduzione di Isabella Amico di Meane e Marina Pugliano, il libro di Gabriele Tergit sta entusiasmando i lettori e la critica. Ecco alcuni estratti:

«Sembrerebbe difficile trovare qualcosa di creativo e di nuovo in un romanzo storico. Ma ci sono delle sorprese – ad esempio un romanzo di grande successo e di indubbio fascino come Gli Effinger. […] Gabriele Tergit racconta con una grazia e una naturalezza che sfidano ogni ridicola pretesa di emulazione e riescono a far toccare con mano, a far sentire la realtà e la vita dei tedeschi in quegli anni. In questo fluviale racconto – il cui protagonista è Berlino più che la Germania – ci sono soprattutto la leggerezza e la malinconia piuttosto che la grandezza imperiale della capitale».
Claudio Magris, «Corriere della Sera»

«La storia corre sciolta e ariosa. Priva di compiacimenti formalistici, e resa musicale da una serrata polifonia di dialoghi brillanti, la prosa stabilisce una complicità affettuosa col lettore. L'impianto sembra pronto per una sceneggiatura, e infatti i diritti cinematografici sono già stati opzionati. Facile supporre che Gli Effinger sia atteso da un destino felice. […] Catturano la costante mancanza di sentimentalismo nella registrazione dei fatti e la vitale densità dell'affresco storico, economico e sociale, dal quale emergono i meccanismi del lavoro, la lotta fra capitalismo e marxismo, le idee sull'emancipazione della donna, il contrasto tra l'anelito giovanile alla secolarizzazione e il vecchio integralismo religioso nei contesti ebraici. Ogni cosa s'intreccia, s'amalgama e risplende, nell'epopea moderna degli Effinger».
Leonetta Bentivoglio, «Robinson – la Repubblica»

«Leggere Gli Effinger della scrittrice Gabriele Tergit (1894-1982) è qualcosa di simile a un'immersione totale […] Sì, lo hanno paragonato ai Buddenbrook, e le somiglianze sono evidenti, l'impronta è quella (tra l'altro il capolavoro di Mann finisce nel 1877, mentre qui incontriamo Paul Effinger nel 1878), soprattutto in alcuni personaggi. […] Tergit crea (o forse solo ricorda?) protagonisti irresistibili. Sembra di vederli intorno al grande tavolo da pranzo. Ridere, litigare, amare. La stampa tedesca, che ha riscoperto e incoronato il romanzo nel 2019 (opzionati i diritti per farne un film), ha fatto notare che qualsiasi autore di drama di una qualunque piattaforma digitale dovrebbe arrossire davanti alla costruzione narrativa degli Effinger. Alla straordinaria resa di un mondo perduto per sempre, e mai così vivo».
Annachiara Sacchi, «la Letttura – Corriere della Sera»

Chiara Frugoni

Sono tante le vite vissute – di uomini e donne, vite esemplari oppure umilissime – che i lettori di mezzo mondo hanno potuto apprezzare attraverso le opere di Chiara Frugoni, indubbiamente una delle nostre più originali medieviste.

Grazie a un metodo di ricerca che incrocia le parole e le immagini, il linguaggio delle figure con quello del sapere storico-filologico, e in virtù di una sapiente contrappunto di erudizione, intelligenza e un peculiare gusto per il dettaglio, Chiara Frugoni ci ha rivelato con precisione il senso nascosto e la portata simbolica di numerose immagini dell’iconografia medievale; facendoci brillare davanti agli occhi tutta l’umanità, le emozioni e i sentimenti degli uomini e delle donne di un’epoca lontana a lei così intimamente prossima.

  • Chiara Frugoni

    Gli affreschi della Cappella Scrovegni a Padova

    English version included

    ***

    Questo libro, scritto in modo scorrevole e attraente, vuole essere una guida, scena per scena, della Cappella degli Scrovegni: una guida molto dettagliata, in stretto rapporto al DVD che l'accompagna, dove sono contenute le splendide riprese dell'intera cappella, eseguite dopo i restauri del...
    pp. 224
    € 27,00
  • Chiara Frugoni, Simone Facchinetti

    Senza misericordia

    Un volume che - partendo da una nuova campagna fotografica dedicata agli affreschi della Chiesa dei Disciplini di Clusone - offre al lettore uno studio innovativo su questo straordinario complessoiconografico.
    pp. 256
    € 38,00
  • Chiara Frugoni

    Quale Francesco?

    In un volume splendidamente illustrato, Chiara Frugoni, la piú accreditatastudiosa di Francesco e di iconologia francescana, offre, oltre a un'ineditachiave interpretativa dell'intera Basilica superiore, una straordinaria galleriadi nuovi particolari visivi finora sfuggiti agli studiosi, di cui fornisce, divolta in volta, l'esauriente spiegazione.
    pp. 612
    € 80,00
  • Chiara Frugoni

    Francesco e l’invenzione delle stimmate

    Una sorprendente interpretazione di un singolare momento di storia religiosa, culturale e artistica. Attraverso l'analisi di dipinti, leggende e biografie viene alla luce il radicale mutamento del modo di intendere la religione all'indomani della morte di Francesco.
    pp. XXXIV - 470
    € 68,00
  • Chiara Frugoni

    Le storie di San Francesco

    Questo libro, scritto in modo scorrevole e attraente, illustra il ciclo dedicatoa San Francesco, spiegandone il significato e i particolari scena per scena,come se accanto al visitatore ci fosse una guida che parla e chiarisce.
    pp. 198
    € 26,00
  • Chiara Frugoni

    La voce delle immagini

    Una guida ideale a tutti i musei. Mille anni di immagini di un lungo Medio-evo scorrono davanti agli occhi e assumono per la prima volta un senso di racconto altrimenti destinato a restare sepolto solo nelle biblioteche degli eruditi.
    pp. XXII - 420
    € 36,00
Letizia Battaglia

Il 13 aprile 2022 Letizia Battaglia ci ha lasciato. Fotografa di fama internazionale, è stato un esempio per tutti di autonomia e indipendenza. I suoi reportage hannno rivoluzionato il significato delle immagini nel racconto di cronaca; ma soprattutto hanno rivoluzionato la sua vita, che si è intersecata con la storia di Palermo, insanguinata dalla guerra di mafia. Nel corso della sua lunga esistenza ha svolto un ruolo che va ben oltre a quello di autorevole testimone degli sconvolgimenti del nostro tempo, impegnandosi direttamente, con determinazione e coraggio, nella società civile.

Gianrico Carofiglio

Penelope Spada è un ex PM milanese che per motivi oscuri ha dovuto lasciare la magistratura. Ora vive conducendo indagini per conto di privati, senza essere in possesso di alcuna licenza investigativa. «Nel suo passato c'è una lesione e anche nel presente narrativo ci sono elementi contraddittori, come la combinazione tra sport e abitudini malsane. Ha una dimensione etica fortissima che coesiste con un'altrettanto forte propensione a violare le regole. Rimbalza tra estremi e lo ammette chiaramente: voleva fare lo sbirro ma voleva anche l'autonomia del pubblico ministero» (Gianrico Carofiglio intervistato da Stefania Parmeggiani, «la Repubblica»).

Una mattina si presenta da lei Marina Leonardi: vuole che faccia chiarezza sulla morte del padre, archiviata tempo prima come decesso per cause naturali. La donna crede che sia stato ammazzato.

Vittorio Leonardi, chirurgo, professore universitario, parlamentare per una legislatura, dopo aver divorziato si è sposato con una donna molto più giovane di lui, cui ha lasciato la gran parte del cospicuo patrimonio; poco prima di morire aveva però espresso verbalmente al notaio la volontà di modificare il testamento.

Il caso riporta Penelope a un passato che voleva dimenticare, ma le offre anche l’occasione per riallacciare i fili sospesi della propria esistenza.

«Come la sabbia nella clessidra, anche la vicenda di Penelope scorre inesorabile verso la resa dei conti, guidata da "una quieta e implacabile entropia in azione". Quieta e implacabile è anche la scrittura di Carofiglio, scarna e precisa come chi sa quanto sia forte il potere delle parole e la responsabilità di usarle» (Raffaella Silipo, «tuttolibri – La Stampa»).

Gianrico Carofiglio ci consegna un’avventura umana che va ben oltre gli stilemi del genere; e un personaggio epico, dolente, magnifico: «Nel mio giallo atipico il risultato narrativo è l'esito di una combinazione di tante storie di persone molto diverse tra loro, che offrono uno squarcio, un brandello di riflessione sulla condizione umana» (Gianrico Carofiglio intervistato da Francesco Mannoni, «Il Mattino»).

Rancore è «una storia di colpa e redenzione, e una riflessione sul potere salvifico delle parole, quelle che sgorgano, finalmente, a svelare la propria verità» (Maria Grazia Ligato, «Io Donna»).

Penelope Spada, indagine, Carofiglio

Rancore, la parola ai librai

Premio Strega 2022

Il 31 marzo, dalla Camera di commercio di Roma, sono stati annunciati i dodici libri candidati alla LXXVI edizione del Premio Strega.

Due i titoli Einaudi presenti:

Spatriati di Mario Desiati, presentato da Alessandro Piperno: «Lasciatemi dire, anzitutto, che sono pochi gli scrittori italiani contemporanei che abbiano saputo imprimere al proprio itinerario letterario una coerenza così implacabile. Dai tempi lontani Desiati ha saputo restare fedele al suo mondo con un’ostinazione sorprendente. Ecco, a mio giudizio, Spatriati è il suo libro migliore, il fiore della maturità, quello in cui i temi, le atmosfere e lo stile raggiungono una sintonia incantevole» (qui il testo completo).

Niente di vero di Veronica Raimo, presentato da Domenico Procacci: «Sono un Amico della domenica da diversi anni ma è la prima volta che decido di presentare un romanzo al Premio Strega. Lo faccio perché me ne sono innamorato prima da lettore e poi da produttore. Veronica Raimo ha un talento prezioso, scrive di cose serie, profonde, talvolta sconcertanti, con uno stile ironico e brillante. Niente di vero è uno spaccato tagliente di una famiglia italiana che ci somiglia, in cui la voce narrante smonta continuamente gli aspetti più canonici dello stare insieme per diritto di sangue, così come demolisce ogni retorica consolatoria, con una scrittura libera, spudorata e irresistibile» (qui il testo completo).

Gli altri candidati:

Marco Amerighi, Randagi (Bollati Boringhieri)
Fabio Bacà, Nova (Adelphi)
Alessandro Bertante, Mordi e fuggi (Baldini+Castoldi)
Alessandra Carati, E poi saremo salvi (Mondadori)
Veronica Galletta, Nina sull’argine (minimum fax)
Jana Karšaiová, Divorzio di velluto (Feltrinelli)
Marino Magliani, Il cannocchiale del tenente Dumont (L’Orma)
Davide Orecchio, Storia aperta (Bompiani)
Claudio Piersanti, Quel maledetto Vronskij (Rizzoli)
Daniela Ranieri, Stradario aggiornato di tutti i miei baci (Ponte alle Grazie)

La conferenza

  • Mario Desiati

    Spatriati

    «A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato».

    Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell'atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme,...
    pp. 288
    € 20,00
  • Veronica Raimo

    Niente di vero

    «Veronica Raimo è l'unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente».
    ZEROCALCARE

    La lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine è sempre lo stesso. L'unica rivoluzione possibile è smettere...
    pp. 176
    € 18,00