Giulio Einaudi editore
«Crossroads» di Franzen è il vincitore della Classifica di Qualità 2021 della Lettura

Crossroads di Franzen, uscito il 5 ottobre nei Supercoralli, si aggiudica il primo posto nella Classifica di Qualità 2021 de «La Lettura – Corriere della Sera» con 364 punti.
Queste le parole di Marco Missiroli sulla vittoria dello scrittore americano:

«Al centro c'è la famiglia Hildebrandt dai giorni dell'Avvento del 1971 in avanti: le turbolenze del padre Russ, pastore di una chiesa locale, e di sua moglie Marion, in bilico tra sospetti coniugali e illusioni, e dei figli Clem e Becky già prontissimi a sognare una vita diversa. “Crossroads” è il nome del gruppo musicale che diventa il perno delle rappresaglie intime di ciascuno di loro. La storia possiede l'implacabilità de Le correzioni e il suo godimento, aggiungendo un'anima nuova, definito da una lettrice di cui mi fido molto: il Natale della letteratura. La festa delle feste. È vero: aprire quest'opera di Franzen significa accantonare Netflix e Amazon Prime Video per qualche sera, spassandocela con il ragazzaccio del Midwest che sputtana le debolezze di chiunque».

Classifica di Qualità

Nei primi 10 classificati ci sono anche Klara e il Sole di Kazuo Ishiguro e Jack di Marilynne Robinson.

«Quanto alla case editrici, Einaudi bissa il successo del 2018 e si conferma, come in passato, l'editore più votato, con 66 titoli nel 2021» (Severino Colombo, «la Lettura – Corriere della Sera»).

Cristina Cassar Scalia

Con Il talento del cappellano torna nelle librerie il vicequestore Vanina Guarrasi, l'amato personaggio di Cristina Cassar Scalia, astro nascente del crime italiano.

In una notte di neve, il custode di un vecchio albergo in ristrutturazione alle pendici dell’Etna scopre il cadavere di una donna. Quando però i poliziotti della Mobile di Catania arrivano sul posto, del corpo non vi è più traccia. Poche ore dopo viene ritrovato nel cimitero di Santo Stefano, proprio il paese dove abita la Guarrasi, al fianco di un uomo disteso, un monsignore conosciuto e stimato; entrambi sono stati uccisi. Particolari inquietanti circondano la scena: qualcuno ha disposto intorno ai due corpi fiori, lumini e addobbi.

Il mistero si dimostra parecchio complesso, oltre che delicato, perché i conti, in questa storia, non vogliono mai tornare, un po’ come nella vita di Vanina. Con il Capodanno alle porte, pasticcio peggiore non poteva capitare e l’aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè può risultare al solito determinante.

«Con una scrittura avvolgente e ironica, impastata con la lingua siciliana che abbiamo imparato a conoscere e amare nei romanzi gialli di Andrea Camilleri, Cristina Cassar Scalia, giallista italiana tra le più amate, ci conduce nelle atmosfere opulente di una terra magnifica attraverso una indagine incalzante che non si accontenta di esaminare al microscopio il recente passato delle vittime e degli ipotetici assassini ma scandaglia in profondità il passato di tutti i personaggi coinvolti alla ricerca dell'indizio nascosto, della pista insospettabile» (Gabriella Genisi, «tuttolibri – La Stampa»).

Il duplice delitto costringe Vanina a scavare nel passato delle vittime, pagine intense che mostrano al lettore uno spaccato di storia della vita siciliana: «Approfitto sempre delle storie che racconto per ricordare anche un po' del tempo andato. Stavolta ricordo la terribile escalation della mafia siciliana che ha avuto il suo culmine estremo in stragi come quella di Capaci. Uso spesso l'escamotage della cronaca per far narrare a Patanè pezzi del nostro passato» (Cristina Cassar Scalia intervistata da Francesco Mannoni, «Il Mattino»).

Il caso è spinoso e spinge il vicequestore a non lasciare nessuna pista in sospeso, a soffermarsi su ogni indizio, ad ascoltare ogni storia: «C'è tanto di me in Vanina […] Ci accomuna il modo di svolgere le nostre faccende professionali: essendo io medico, sono molto attenta agli indizi che mi servono per elaborare la diagnosi. Cerco sempre di andare più a fondo, di sviscerare il più possibile ciò che mi viene detto. Allo stesso modo Vanina deve indagare, scoprire per arrivare alla soluzione» (Cristina Cassar Scalia intervistata da Francesca Bolino, «la Repubblica - Torino»).