Giulio Einaudi editore
Cristina Cassar Scalia

Nel parcheggio dell'aeroporto di Catania è stato trovato un cadavere, un uomo ucciso con un'arma da fuoco. È uno straniero, si chiama Esteban Torres ed è nato a L'Avana nel 1942. Le prime indagini rivelano che aveva una doppia cittadinanza, americana e italiana, risiedeva in Svizzera ed era sposato con Luisa Visconti. A occuparsene è il vice questore aggiunto Giovanna Guarrasi, appena tornata da Palermo e dalla caccia ai propri fantasmi, insieme alla sua squadra.

«Vanina è una donna intelligente, diretta, capace di confrontarsi con un universo rude, brutale e talvolta maschilista grazie a un'innata autorevolezza e a un infallibile intuito» (Alessia Gazzola, «Tuttolibri – La Stampa»).

Nella macchina in cui è stato rinvenuto il cadavere è stata ritrovata solo una valigia con gli indumenti in disordine; niente cellulare, computer o documenti. Il signor Torres era proprietario di vari appartamenti, andava a Catania di tanto in tanto, si fermava tre giorni in hotel dove incontrava sempre una misteriosa signora. Aveva una casa nella Salita dei Saponari.

L'idea di far trovare un cadavere all'aeroporto di Catania mi intrigava, me l'ero messa da parte da tempo. L'altra suggestione da cui sono partita è che mi piaceva una figura internazionale. Cristina Cassar Scalia intervistata da Maria Grazia Ligato, «Io Donna»

Il caso si presenta subito difficile, rognoso, di quelli che piacciono a Vanina, oscuro come il fumo nero dell'Etna. L’indagine sembra non portare a nulla... finché a Taormina, dentro un pozzo nel giardino di un albergo, si scopre il cadavere di Roberta Geraci, detta «Bubi». Torres e Bubi si conoscevano. Molto bene.

«Le due morti sono collegate? Quali erano gli interessi di Esteban a Catania? Quali segreti nascondeva? E soprattutto, perché possedeva una casa nella ridente Trecastagni, al numero 183 della Salita dei Saponari? A tutti questi quesiti troverà risposta la nostra Vanina, accompagnata dalla sua solita ciurma ben assortita di sottoposti – il clima caldo e divertito della Squadra è certamente uno dei punti di forza di questa serie» (Alessia Gazzola, «Tuttolibri – La Stampa»).

Cristina Cassar Scalia è abile «a portare avanti la spina dorsale della storia di Vanina, dosando di libro in libro i dettagli della sua vita privata, intima, scaldando il lettore al punto da volerne sapere di più. Ed è abile anche a giocare con il canone, apparentemente scardinandolo, ma in realtà ribaltandolo di 180°» (Eleonora Lombardo, «la Repubblica, Palermo»).

Alessandra Viola

Le piante hanno diritti? Un argomento poco dibattuto e di cui, spesso, si parla con scetticismo. Eppure, come ricorda la scrittrice e giornalista Alessandra Viola, «le piante sono gli esseri viventi più numerosi sul pianeta Terra, costituiscono circa il 96% di tutto ciò che è vivo. Sono esseri viventi straordinari che hanno tantissime cose in comune a livello cellulare con gli animali perché si sono evolute lungo la stessa linea fino a circa 500 milioni di anni fa, quando hanno fatto una scelta sostanzialmente diversa: gli animali hanno iniziato a muoversi, le piante sono rimaste ferme, scegliendo la stanzialità».

Alessandra Viola è già nota ai lettori per il precedente Verde brillante, bestseller tradotto in più lingue e scritto insieme a Stefano Mancuso. Sul libro Michael Pollan ha scritto:

Perciò, mettete da parte il vostro abituale antropocentrismo per un paio d'ore ed entrate in quest'altro più ricco e sbalorditivo mondo. Non ve ne pentierete e quando ne uscirete non sarete più quelli di prima Cristina Cassar Scalia intervistata da Maria Grazia Ligato, «Io Donna»

Con Flower Power l’autrice rivendica i diritti del mondo vegetale che oggi sembrano essere snobbati o, peggio, del tutto ignorati. La nostra stessa sopravvivenza dipende da migliaia di specie sull’orlo dell’estinzione: il popolo delle piante. Firmare una pace con l’ambiente è ormai indispensabile per risolvere problemi globali come fame, migrazioni di massa, desertificazione, inquinamento e cambiamenti climatici.

La grande indifferenza nei riguardi delle piante necessita «uno sguardo compensatorio, capace di intenderle non più come “risorse”, magari brevettabili, ma come esseri viventi e senzienti, soggetti di vita e di diritto. Indagando le rivendicazioni in atto di un auspicabile Flower Power, Alessandra Viola arriva a immaginare, sul modello di analoghi testi strutturati, una Dichiarazione dei diritti delle piante. A cavallo tra i molti interrogativi che questa prospettiva solleva e ricostruendo la vicenda che dalle normative ispirate alle prime teorie ambientali si orienta poi, con la Giurisprudenza della Terra, al riconoscimento di diritti primari, pertinenti a ogni essere vivente per il semplice fatto di esistere» (Andrea Di Salvo, «il manifesto»).

Per una consapevolezza maggiore sul mondo vegetale per Viola bisogna smettere di considerare questi esseri viventi come delle materie prime, ma si deve iniziare a riconoscerne la meraviglia, la vita e l’intelligenza…

«Alcuni uomini e donne hanno sempre sentito, se non proprio saputo, che gli alberi e le piante sono esseri viventi e hanno un valore in sé, oltre che un valore strumentale per noi, che dunque hanno il diritto di proseguire la loro vita indisturbati (a maggior ragione quando questa e già lunga centinaia di anni) e che questo diritto va difeso. A qualunque costo» (Flower Power, pag. 10).

Per la prima volta nella storia del Premio Stega, i libri finalisti sono sei. Tra loro, due sono pubblicati da Einaudi: La misura del tempo di Gianrico Carofiglio, uscito a novembre del 2019 per Stile Libero, e Almarina di Valeria Parrella, uscito ad aprile 2019 nei Supercoralli.

Il vincitore della LXXIV edizione del Premio Strega sarà proclamato il 2 luglio durante la tradizionale cerimonia al Ninfeo di Villa Giulia Roma.

Ecco tutti i finalisti:

Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri)
Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi)
Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli)
Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori)
Valeria Parrella, Almarina (Einaudi)
Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo)

  • Gianrico Carofiglio

    La misura del tempo

    Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario - distillato purissimo della vicenda umana - e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.

    «Guerrieri è un personaggio meraviglioso».
    «The Times»
    pp. 288
    € 13,50
  • Valeria Parrella

    Almarina

    «Tutto ciò che scegliamo si rivelerà sbagliato se saremo tristi, e giusto se saremo felici».
    pp. 136
    € 17,00
Francesco Piccolo

Momenti trascurabili vol. 3 è un libro di emozioni, di riflessioni che fanno sorridere e commuovere il lettore, di dettagli che hanno il sapore dell'universalità. Come sempre, ognuno potrà ritrovarvi un momento della sua vita: «Pensando a Francesco Piccolo che scrive queste pagine mi viene in mente Philippe Petit, il funambolo che nel ’74 compì il tragitto tra le Torri Gemelle camminando su un filo sospeso a 400 metri d’altezza. I due opposti tra cui Piccolo si muove sono divertimento e commozione, felicità e tristezza, gioia e dolore. Si muove camminando su questo filo sottilissimo e non cade. Chiudi il libro e vorresti chiedergli: non è che per caso vorresti metterti sul filo un’altra volta?» (Antonella Lattanzi, «Corriere della Sera»).

Scorrendo le pagine si avvertono il sorriso dell'autore e le domande sul presente e sul futuro: «I Momenti parlano di piccole cose ma anche di morte, invecchiamento, amore, amicizia, tradimento. Mi sembra possano dare conforto, soprattutto in questi giorni in cui la vita ci è apparsa più precaria» (Francesco Piccolo intervistato da Raffaella De Santis, «la Repubblica»).

Nelle nostre giornate coesistono il presente, il futuro e il desiderio di felicità; come prepararsi al tempo che verrà? È meglio cogliere l'attimo o la saggezza risiede nell'investimento ragionato? E come affrontare la notizia di una cartomante cubana che annuncia a tua moglie: «C’è una cosa molto grossa che sta per arrivare nella tua vita quest’anno. Avrai un nuovo amore, un uomo nuovo»?

«Definizione corta: i Momenti sono appunti collettivi. Racconti minimi. È l’idem sentire, per quella pagina ci sei passato anche prima di leggerla. Eccoli, i Momenti di Piccolo. La collezione dei migliori e peggiori quarti d’ora di chiunque, scritti meglio di chiunque» (Ester Viola, «Tuttolibri - La Stampa»).

Rispetto a Momenti di trascurabile felicità e a Momenti di trascurabile infelicità «l’impressione è che lo scrittore casertano abbia in questo modo messo a fuoco l’obiettivo: raccontare semplicemente la vita […] Francesco Piccolo non trascura niente. Ha uno sguardo attento e preciso, scrittore e sceneggiatore, è quasi entomologo della realtà e nulla gli si mostra irrilevante» (Generoso Picone, «Il Mattino»).

«C'è anche un sapore profetico, nel modo in cui analizza i sentimenti, le distanze interpersonali, la convivenza con la donna della vita, le discussioni di coppia. Non male per un volume pronto per le stampe prima del lockdown, e che si apre su un tema decisamente attuale: il futuro esiste o viviamo in un eterno presente? E se esiste, come sarà?» (Francesca Bussi, «Elle»).

Patrizia Cavalli finalista al Premio Campiello 2020

Lunedì 1° giugno, in diretta su Rai 5, il presidente della Giuria dei Letterati Paolo Mieli ha annunciato la cinquina finalista del Premio Campiello 2020. A guidare la classifica è Con passi giapponesi di Patrizia Cavalli, uscito il 14 maggio 2019 nei Supercoralli.

«La cinquina che abbiamo votato rappresenterà sicuramente il cuore di un'edizione che non dimenticheremo mai, un Campiello unico, nella speranza che possa rappresentare l'inizio di una ripresa culturale del nostro Paese che così tanto ha sofferto negli ultimi mesi […] Patrizia Cavalli è forse la più importante poetessa italiana, che questa volta si è cimentata con brani di letteratura, a metà fra letteratura e poesia, un insieme di parole, di immagini, di stati d'animo. Sono davvero contento che questa donna sia entrata nella cinquina» (Paolo Mieli).

Il vincitore della 58esima edizione del Premio Campiello sarà proclamato in autunno a Venezia, ecco i finalisti:

Patrizia CavalliCon passi giapponesi (Einaudi)
Sandro Frizziero, Sommersione (Fazi Editore)
Francesco GucciniTralummescuro. Ballata per un paese al tramonto (Scrittori Giunti)
Remo Rapino
Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax)
Ade Zeno, L’incanto del pesce luna (Bollati Boringhieri).