La misura del tempo
«Guerrieri è un personaggio meraviglioso».
«The Times»
Tre omicidi. Tre omicidi su cui il commissario De Luca, chiamato dai colleghi «il più brillante investigatore della polizia italiana», è costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con interessi contrastanti.
De Luca, che farebbe di tutto per risolvere un caso, deve districarsi fra intrighi politici, lotte di potere; dovrà confrontarsi con tedeschi, italiani, con l’alta società e con la miseria. Perché siamo nel 1944, a Bologna, città che sta vivendo il suo «inverno piú nero», occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai bombardamenti.
Il nuovo libro di Lucarelli «va oltre il genere; dentro non c’è solo il noir: c’è il dramma, c’è il racconto sociale, c’è il melò; c’è – soprattutto – il romanzo storico. Il risultato è un affresco pulsante di una città, fotografia di un’epoca, immagine corale in cui è possibile con uno zoom mettere a fuoco particolari: luoghi, volti e, ovunque, macerie» (Severino Colombo, «Corriere della Sera»).
In più il protagonista è sempre in conflitto su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, perché «c’è il commissario che vorrebbe fare il poliziotto e basta, un personaggio classico: c’è stato un omicidio e lui deve scoprire chi è stato. Ma io lo metto dentro in una storia in cui fare questa cosa, che lo esalta, non è così semplice, perché alla fine un delitto è sempre un delitto politico. De Luca è un poliziotto dentro questa ambiguità, è quello buono e quello cattivo contemporaneamente» (Carlo Lucarelli intervistato da Niccolò Zancan, «tuttolibri – La Stampa).
L’inverno più nero è un tour de force, «il problema del commissario è di trovarsi in una città dove può muoversi solo a piedi, senza telefono, senza niente di niente. Ogni piccolo indizio va raccolto da un punto all’altro d’una città devastata. Riesce a venirne a capo perché per questi tre omicidi, a differenza degli altri romanzi, si trova a fare quello per cui è nato: l’investigatore che guarda l’impronta, valuta i colpi di pistola e ascolta le testimonianze in un contesto delicato» (Carlo Lucarelli intervistato da Francesco Mannoni, «Il Matino»).
«Il lavoro di ricerca e di approfondimento svolto da Lucarelli è solido e accurato; la resa in forma narrativa risulta eccellente, tanto appassionata quanto esigente. Perché se è vero che la storia è “sempre meravigliosamente incredibile e banalmente illogica da sembrare ogni volta romanzesca”, bisogna poi saperla raccontare e in questo Lucarellli è, e si conferma, un fuoriclasse» (Severino Colombo, «Corriere della Sera»).
A distanza di un decennio, l'amatissima protagonista del Premio Pulitzer Olive Kitteridge torna con un nuovo «romanzo in racconti» destinato a segnare la storia della letteratura. L’irresistibile eroina scorbutica ma carica di una grande umanità, non si è mai mossa dalla sua asfittica cittadina costiera, Crosby.
Intorno a Olive ci sono tanti personaggi, tredici storie che raccontano le loro imperfezioni, ciò che si nasconde nel profondo dei loro cuori. Uomini e donne che continuano a vivere ma guardano al loro passato e si portano dietro il peso di cose fatte o non fatte, sentimenti non vissuti, rimorsi e amarezze. La Strout mette «al centro la vecchiaia […] Mostra l’implacabile durezza del tempo che passa e lascia i segni addosso e falcia via le persone. Ma fa soprattutto un’altra cosa, sorprendente, importante: mostra la forza interiore di questa vecchiaia. La fa luccicare attraverso i tormenti, i rimpianti per gli errori commessi, le restituisce tutta la dignità di una vita che non si sta spegnendo, perché fino all’ultimo desidera, sospira, sbraita, spera» (Annalena Benini, «Il Foglio»).
«Il nuovo viaggio conferma la statura di un’autrice prodigiosamente esatta nell’indagine dell’umana complessità, e tanto scarna nella prosa quanto magistrale nel definire lo spessore dei personaggi, che in Olive, ancora lei determinano una fertile costellazione narrativa» (Leonetta Bentivoglio, «Robinson – la Repubblica»).
Olive, ancora lei, «è costruito come un romanzo corale che fa la TAC a una comunità intera attraverso vari personaggi che in qualche modo fanno parte della vita di Olive oppure la sfiorano soltanto […] La grandezza di Strout sta, oltre che nell’eleganza, nello sguardo che ha sulla vita e sulle relazioni tra le persone» (Simona Vinci, «Tuttolibri – La Stampa»).
Per la protagonista c’è spazio anche per l’amore: Jack Kennison, docente settantaquattrenne, vedovo come lei. Pur nel deteriorarsi del corpo, nella sua esistenza, come in quella di molti altri personaggi, possono esserci lampi di luce. La loro relazione ha la forza di chi si aggrappa alla vita, e le passioni che muovono i due amanti ne trascendono i molti anni.
Il romanzo risulta «un tour de force. Con una prosa di straordinaria concisione Strout ci immerge nella vita dei suoi personaggi, ognuno ritratto in modo così autentico che meriterebbe un libro intero. Compassionevole, magistrale e profondo, è il romanzo di una scrittrice all’apice» (Hannah Beckerman, «The Guardian»).
Giovedì 12 marzo sono stati annunciati i titoli dei dodici libri candidati alla 74esima edizione del Premio Strega, il più importante premio letterario italiano. Sono due i romanzi Einaudi: La misura del tempo di Gianrico Carofiglio, proposto da Sabino Cassese, e Almarina di Valeria Parrella, proposto da Nicola Lagioia.
Queste le parole di Melania G. Mazzucco, presidente del Comitato direttivo: «Ci sono autori di grande levatura. Nomi molto amati dal pubblico e di grande esperienza, anche editoriale e professionale, con delle storie importanti. Però la sorpresa principale di questa dozzina è forse la qualità degli autori nuovi, che abbiamo letto — vogliamo sottolinearlo — con grande piacere e con grande sorpresa. Autori al primissimo libro o al secondo, con delle voci già perfettamente delineate, intonate, di grande spessore letterario e di grande tenuta nel costruire la narrazione. Scoprire tutto questo in un momento così difficile del nostro paese e poterlo valorizzare ci dà sinceramente un senso di speranza e di gioia».
Tutti i titoli selezionati:
1. Silvia Ballestra, La nuova stagione (Bompiani), proposto da Loredana Lipperini
2. Marta Barone, Città sommersa (Bompiani), proposto da Enrico Deaglio
3. Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri), proposto da Teresa Ciabatti
4. Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi), proposto da Sabino Cassese
5. Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli), proposto da Margaret Mazzantini
6. Alessio Forgione, Giovanissimi (NN Editore), proposto da Lisa Ginzburg
7. Giuseppe Lupo, Breve storia del mio silenzio (Marsilio), proposto da Salvatore Silvano Nigro
8. Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori), proposto da Maria Pia Ammirati
9. Valeria Parrella, Almarina (Einaudi), proposto da Nicola Lagioia
10. Remo Rapino, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (Minimum Fax), proposto da Maria Ida Gaeta
11. Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo), proposto dall’Accademia degli Scrausi
12.Gian Mario Villalta, L’apprendista (SEM), proposto da Franco Buffoni