4 3 2 1
Alessandro Piperno
Uno dei passatempi preferiti degli ipocondriaci è trascorrere ore su Internet alla ricerca di malattie e diagnosi che confermino i sospetti, «un’attività perversa che non si arresta mai e che serve, in realtà, solo ad alimentare paure e tensioni, anche perché per il web un semplice mal di testa non può mai essere solo un banale mal di testa, no, alla fine della catena puoi star certo che ti troverai ad avere a che fare con la terribile certezza di stare per morire».
Con Inventario di un cuore in allarme, Lorenzo Marone si racconta senza timore di mostrarsi vulnerabile, con una voce che all’ansia preferisce lo stupore e il divertimento. «È il diario disincantato di un’angoscia, il referto di un’ossessione consegnato nella forma di un’autofiction dalla leggerezza ontologica e di approfondita superficialità, che nello spazio largo dell’ossimoro riesce a intercettare tempi e materiali di pressante e dolente vigore» (Generoso Picone, «Il Mattino»).
Una testimonianza che affronta, con leggerezza, le paure che riguardano non solo chi soffre di ipocondria, ma tutti coloro incapaci di accettarsi nelle proprie debolezze: «Non mi piace l’idea che ci vogliono spacciare del superuomo, dell’essere vincenti a tutti i costi. Penso si debba fare i conti con la normalità, i limiti. Comprendere la nostra insignificanza nel tutto e provare a rendere più degne le nostre vite» (Lorenzo Marone, «marie claire»).
Grazie Lorenzo per aver sublimato le nostre paturnie facendotene carico in questo che è anche un manuale terapeutico. Facendoci ridere fino alle lacrime delle tue ipocondrie ci assolvi dal rimorso di infliggerle agli altri. Bruno Gambarotta, «Tuttolibri – La Stampa»
Prendendosi in giro, alternando momenti comici a pagine poetiche, Marone ha creato un libro che «è fatto di tanti libri, compresi i materiali sufficienti per montare una strepitosa stand-up comedy meglio di quelle dei due grandi citati in epigrafe, Woody Allen e Chuck Palahniuk» (Bruno Gambarotta, «Tuttolibri – La Stampa»).
«Cercare di accettare se stessi, le proprie paure e andare avanti. «Lorenzo Marone mostra la grande capacità di misurarsi con tali argomenti evitando la seriosità saggistica. Si muove in un campo di cui è padrone, per coinvolgimento personale e per esercizio letterario […] Il registro di una scrittura autoironica e brillante, nella trama di un genere già frequentato con successo da Francesco Piccolo, Antonio Pascale e Diego De Silva» (Generoso Picone, «Il Mattino»).
Scopri Come ti senti attraverso il Generatore di ipocondrie comiche, poetiche e paradossali.
Dal 15 febbraio al 15 marzo tutti gli Einaudi Tascabili costano il 25% in meno. Ecco alcuni dei titoli in promozione (qui, il catalogo completo).
Con L’architettrice, uscito a novembre del 2019 nei Supercoralli, Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla passione per l’arte e i suoi interpreti. Mentre racconta fasti, intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.
Il lavoro dell’autrice è stato accolto calorosamente dai lettori e ha entusiasmato la critica. Di seguito alcuni estratti dell’eccezionale rassegna stampa de L’architettrice:
«Nel sistema cosmologico di Melania Mazzucco la famiglia — la sua famiglia, ma anche quella dei suoi protagonisti — conta molto. Dico questo in esordio perché anche la storia della protagonista di questo immenso romanzo L’architettrice, Plautilla Bricci, o Briccia, (1616-1705, fino a poco tempo fa pressoché ignorata, e ora studiatissima), s’intreccia fin dall’inizio con quella dei suoi famigliari, il padre Giovanni, sua madre Chiara, la sorella e i fratelli, gli uomini amati e quelli che avrebbe voluto amare, e le innumerevoli figure che popolano la dimensione storica e sociale del suo tempo […] Straordinaria è, da parte di Mazzucco, la ricostruzione di questo ambiente vivo e debordante, sollecitante e corrotto, sensuale e bacchettone, ilare e triste da morire, che è la Roma del pieno Seicento».
Alberto Asor Rosa, «la Repubblica», link
«Melania Mazzucco ci offre un meraviglioso viaggio a Roma mentre ci offre il cammino di una donna libera: dentro questo libro c'è tutto».
Annalena Benini, «Il Foglio»
«Si tratta di un libro plurale e sedimentato, autobiografico, dentro cui si alternano, in un montaggio sapiente, diversi piani narrativi. Prima che cadessimo tutti nella rete avremmo detto che questi erano libri postmoderni: fatiche immani destinate a un'assimilazione lenta, proprio come fa il crotalo col topo. Però oggi i libri non si divorano più. E questo della Mazzucco, che non merita di sminuzzarsi nel tempo delle letture aforistiche sullo smartphone, serve a riprendere confidenza con ciò cui gli storici d'arte per primi sembrano aver abiurato come a una cattiva abitudine: il piacere del racconto».
Stefano Causa, «Il Giornale dell'Arte»
«La scrittura della Mazzucco scivola come il velluto e ci svela la vita di questa pioniera vissuta nella Roma del Seicento che ebbe la fortuna di avere un padre originale che favorì il suo talento artistico».
Serena Dandini, «Io Donna – Corriere della Sera», link
«Nella splendida narrazione di Melania G. Mazzucco (meravigliose le pagine dedicate alla peste, entità viva e multiforme che semina dolore, evidenzia le differenze e apre spazi impensabili di libertà), la lunga vita di Plautilla si intreccia con quella eterna della città di Roma. Una città che nel complesso e ricco diciassettesimo secolo è ben lontana dall’eterno immobilismo che le attribuiamo oggi».
Giulia Galeotti, «L’Osservatore Romano», link
«L’Architettrice di Melania Mazzucco è un romanzo straordinario. Contiene in uno più narrazioni e piccoli romanzi: un romanzo storico, un trattato di arte figurativa del ‘600 italiano, un saggio sulla società e i costumi di Roma ancora del ’600, una mappa di topografia culturale della città (dello stesso secolo) e l’articolazione della sua struttura gerarchica […] Ho letto una storia vera? No, ho letto un romanzo costruito con ingredienti veri. La verità dell’Architettrice è la forza della letteratura. È la straordinaria penna di Melania Mazzucco».
Angelo Guglielmi, «Tuttolibri – La Stampa», link
«Prima donna architetto, ha disegnato, progettato e costruito una villa storica, che si è intrecciata con l’assedio di Roma del 1984. Ma di lei si è perso ogni ricordo. Almeno fino a quando una scrittrice dalla grandissima capacità di esplorare la storia non si è munita di vanga e di piccone e, dissodando terreni, scavando e rastrellando per lunghi anni, ha risvegliato il Seicento, secolo di fasti e intrighi, bigottismo e libertinaggio. Restituendo a quel nome dimenticato – Plautilla Bricci – una vita, una voce, una storia».
Sabina Minardi, «L’Espresso»
«È proprio di questa immaginazione che abbiamo bisogno per cominciare a dare voce e carne a figure che per il semplice fatto di essere donne non hanno avuto il diritto di rappresentazione».
Alessandra Sarchi, «la Lettura – Corriere della Sera»
«Il titolo è azzeccato perché ci ricorda con quale scrittrice abbiamo a che fare: ci rammenta che Melania Mazzucco è la grande architettrice di libri della letteratura italiana contemporanea. Una delle poche in grado di costruire solidi e vasti palazzi di carta sotto i nostri occhi. Accettando la sfida della balena, quella di una stupefacente quantità, che riesca a fluttuare leggera».
Francesca Serra, «Doppiozero», link
«La parola "architettrice", del resto, fu in sostanza inventata proprio da quella Plautilla Bricci che è la protagonista del romanzo, un personaggio realmente esistito che la Mazzucco ci fa conoscere con uno scrupolo filologico e una rovente tensione narrativa invero esemplari, in una sorta di maestosa e fluviale epopea che ha pochi termini di confronto nella nostra attuale letteratura»
Claudio Strinati, «Il Messaggero», link