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Il dramma barocco tedesco
Uno dei capolavori del grande saggista e filosofo tedesco, l'espressione piú tipica della sua genialità investigativa, ritorna finalmente in una nuova traduzione che consente allettore italiano di valutare in tutta la sua ricchezza concettuale un testo di straordinaria originalità.
Il libro
Scritto nel 1926 nella prospettiva del conseguimento di una libera docenza universitaria, e oggetto di un celebre rifiuto da parte della commissione esaminatrice, Il dramma barocco tedesco è sicuramente uno dei libri piu compiuti e caratteristici di Walter Benjamin e, al contempo, uno degli esiti piú alti conseguiti dalla cultura saggistica dell’intero Novecento. Il libro consiste in una perlustrazione lucida e filologicamente ineccepibile di uno dei periodi piú oscuri, grevi e avari di capolavori dell’arte tedesca ed europea. Le caratteristiche stesse di quella polverosa produzione drammatica (l’inclinazione anticlassicistica, il cerebralismo, la lut- tuosità barocca legata all’idea di un tempo vuoto della storia e, in particolare, il virtuosistico ricorso all’allegoria) sono però altrettanti elementi che rispondono idealmente allo sguardo indagatore benjaminiano producendo autentici tesori interpretativi. Infatti, il vero oggetto del libro, oltre a quello dichiarato dal titolo, era la stessa ideologia e principio ispiratore dell’arte contemporanea dei primi decenni del secolo, che proprio dall’impulso di contestazione dell’armonia classicistica e della compostezza formale dell’opera d’arte traevano la propria fonte d’ispirazione. Cosí, il motivo dell’allegoria, che Benjamin riporta a dignità culturale dopo secoli di autentica svalutazione ed emarginazione, non coinvolge solo il tema del saggio, ma anche il suo contenuto e il suo stesso stile, e il libro si rivela quindi essere una presa di posizione filosofica e “politica” su quanto era in corso di sperimentazione nelle grandi avventure estetiche, letterarie ed artistiche, dell’ avanguardia europea.