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La Gerusalemme rimandata
La Gerusalemme rimandata è il primo solido approdo dal quale prende poi slancio l'eccezionale produzione libraria della giovanile, lunga e laboriosa vecchiaia di Foa. È lo scrigno dal quale Vittorio Foa - cosí si esprime Pino Ferraris nella nuova densa introduzione - ha attinto «intelligenza», categorie di analisi che gli hanno permesso di nutrire e stimolare con parole e scritti, negli anni successivi, un pubblico sempre piú vasto.
Il libro
Come già suggerisce il titolo altamente emblematico (la Gerusalemme è l’ideale politico e sociale che non si è mai realizzato) il libro è il prodotto di piú di un decennio di riflessione avviata a partire dalla difficile congiuntura degli anni Settanta. Gli anni in cui Foa si dimette da Segretario della Cgil e intraprende, per usare le sue stesse parole, «il nuovo ciclo di studio della storia». Eppure questo non è il libro solo di uno storico di professione. È un ripensare a un circoscritto periodo della storia sociale inglese su cui Foa, uomo animato prima di tutto da un intenso impegno civile e politico, proietta domande maturate oggi: nella lucida consapevolezza però che le ideologie non si criticano mediante altre ideologie. Se alcuni si rivolgono alla storia per cercare legittimazione e conforto, Foa si impegna nella ricerca storica, al contrario, per cercare smentite, per vincere gli stereotipi e le idee ricevute con le quali, come ebbe a dire, ha convissuto troppo a lungo.
«Quegli Inglesi – afferma Foa – mi hanno aiutato a capire meglio ciò che nel corso di una lunga vita mi è parsa una distinzione importante: che politica non è solo comando, è anche resistenza al comando, che politica non è, come in genere si pensa, solo governo della gente, politica è aiutare la gente a governarsi da sé».