-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
La forma cinematografica
La trasformazione visiva, e quindi filmica, di un'idea - o di una scrittura - deve, secondo il regista, trasmettere allo spettatore emozioni e sensazioni che si rivelino utili per un esame critico della realtà che non si fermi alla superficie dei fatti
Il libro
La vasta produzione cinematografica di Sergej M. Ejzenstein è sempre stata accompagnata da una intensa produzione teorica e saggistica, altrettanto importante di quella artistica. Questa raccolta di articoli, che vanno dal 1928 al 1940 – con la sola eccezione del saggio su Dickens e Griffith, del 1944 – rimane indispensabile per la conoscenza dello sviluppo della teoria cinematografica e dell’analisi dell’uso del sonoro. La trasformazione visiva, e quindi filmica, di un’idea – o di una scrittura – deve, secondo il regista, trasmettere allo spettatore emozioni e sensazioni che si rivelino utili per un esame critico della realtà che non si fermi alla superficie dei fatti; e soprattutto deve coinvolgere in prima persona il regista stesso attraverso una sua diretta partecipazione creativa, in modo tale da «tendere verso una forma espressiva ed efficace al massimo grado e usare la forma più semplice ed economica per esprimere ciò che vogliamo».