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Teatro completo. I
Il libro
Ionesco si è detto, ridetto e talvolta contraddetto. Ha commentato la sua vita, ha commentato la sua opera. Certo, la vita non è l’opera, ma l’opera rispecchia la vita. Ricordi e riflessioni affiorano in Briciole di diario, Passato presente, Découvertes [Scoperte], Il mondo è invivibile, La ricerca intermittente e nei numerosi colloqui accordati a Claude Bonnefoy, a Gilbert Tarrabe a diversi ricercatori e giornalisti. Ionesco ci invita dunque a prendere in considerazione gli scritti passando attraverso la vita, la formazione, le acquisizioni. Non ci sorprende perciò che le commedie dell’autore lascino intravedere, sotto il velo della finzione drammatica, un’ esistenza che, qua e là, sorge in forma di «briciole» di ricordo. La conoscenza di sé, delle proprie radici, passa attraverso il filtro della letteratura e della memoria che, a tratti, illumina sia l’Io di un tempo, sia l’Io di oggi. Cosí la vita dell’essere poggia su una dialettica apparentemente paradossale, quella della continuità e discontinuità della persona. Di qui l’emergere d’una difficoltà, o di una problematica che, con tutto il suo peso, grava sul compito dello scrittore e su quello del suo esegeta.
Dall’Introduzione di Emmanuel Jacquart