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La rivoluzione romana
Pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1939, il saggio si è imposto come un grande classico della storiografia del XX secolo, e resta tuttora il miglior libro mai pubblicato sull'argomento. A piú di cinquant'anni dalla prima traduzione italiana, Einaudi lo ripropone in un'edizione integralmente rinnovata, con la classica introduzione di Arnaldo Momigliano e una nuova prefazione di Giusto Traina.
Il libro
La rivoluzione romana affronta uno dei nodi cruciali della storia di Roma: la caduta della repubblica e il declino della libertà politica sino alla vittoria definitiva di Augusto e alla fondazione del regime. Opponendosi alla visione tradizionale, incentrata sulle vicende dei grandi protagonisti, Syme propone una lettura allargata del processo politico, mettendo l’accento anche sui personaggi «minori» usciti dalla catastrofe repubblicana e destinati a costituire la nuova classe dirigente della Roma del principato. Lo sguardo dello storico sorvola cosí sulle biografie di Pompeo, Cesare, Marco Antonio, e dello stesso Ottaviano, il figlio adottivo di Cesare che dopo la presa del potere assumerà il nome di Augusto. Perdono peso anche gli avvenimenti bellici, gli affari interni e i rapporti fra Roma e le province; prendono invece rilievo le nobili casate romane e i principali alleati dei diversi capi politici. La struttura dell’oligarchia governativa assurge quindi a tema dominante della storia politica, venendo a costruire l’anello di congiunzione tra repubblica e impero. Le trasformazioni dello stato e della società, il trasferimento violento del potere e delle proprietà, la creazione del dominio di Augusto rivivono sotto gli occhi del lettore grazie a una narrazione appassionata ed elegante, mai convenzionale.