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Il petalo cremisi e il bianco
Michel Faber ha scritto un romanzo che unisce alla sapienza di uno sguardo contemporaneo la forza ipnotica delle grandi storie ottocentesche, ricreando miracolosamente un universo che sentiremo sempre piú nostro nel corso dell'intera lettura.
Il libro
Londra 1875. Dall’esile candela della sua stanza nel bordello della terribile Mrs Castaway, Sugar, una prostituta di diciannove anni, la piú desiderata in città, cerca la via per sottrarre il proprio corpo e l’anima al fango delle strade. Dai vicoli luridi e malfamati Michel Faber ci guida, seguendo la scalata di Sugar, fino allo splendore delle classi alte della società vittoriana, dove violiamo l’intimità di personaggi terribili e fragili, comunque indimenticabili. Come Rackam, il giovane erede di una grande fortuna che diverrà l’amante di Sugar, e sua moglie, l’angelica e infelice Agnes. Il lettore è costantemente dietro la spalla di Sugar e degli altri protagonisti, catturato da una scrittura che ha la magia di ricreare in ogni dettaglio strade, camere, vestiti, cibi, odori, sapori.
Un critico ha scritto (su «Time») che questo libro «è ancora meglio del sesso». Certo nessun altro libro dà alla lettura una tale emozione erotica, che ne fa un’opera unica, un romanzo dal fascino universale e senza tempo.