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Anime di vetro
«Bianca Borgati dei marchesi di Zisa, contessa
Palmieri di Roccaspina, aveva nel borsellino tre
lire e settantacinque centesimi. Il che voleva
dire che poteva permettersi di prendere il tram
per Poggioreale, sia all'andata che al ritorno».
Maurizio de Giovanni, Anime di vetro
Il libro
C’è la morte nell’anima di Luigi Alfredo Ricciardi. Imprigionato nel guscio della solitudine piú completa, che non permette a nessuno di intaccare, è sulla soglia della disperazione. All’ottavo appuntamento con i lettori del commissario dagli occhi verdi, piú che mai protagonista in una indagine dove tutto è anomalo, Maurizio de Giovanni ci regala la meraviglia di un romanzo in cui le anime di ciascuno si rivelano fatte di vetro: facili a rompersi in mille pezzi, lasciano trasparire la fiamma che affascina e talvolta danna, e occorre allora il sacrificio della rinuncia, che può apparire incomprensibile ed esporre alla vendetta. Prende cosí forma un congegno narrativo misteriosamente delicato e struggente, vertiginoso e semplice, che spinge Ricciardi su strade rischiose. E lo costringe a fare i conti con sé stesso e i propri sentimenti. Mentre le pagine sembrano assumere la voce di una delle piú celebri canzoni partenopee, per carpirne il piú nascosto segreto.
Nel vuoto della piú profonda crisi, Ricciardi sente che non riesce ad aprirsi alla vita. Che cosa gli ha impedito finora di accogliere l’amore di Enrica, o quello di Livia? C’è poi grande bonaccia in città sul fronte del crimine, e lui non trova soddisfazione in casi da nulla. Quando la bellissima, altera Bianca, contessa di Roccaspina, gli chiede di indagare su un omicidio già ufficialmente risolto da mesi, il commissario deve decidere se seguire o no il proprio istinto e accettare di condurre, per la prima volta, una indagine non autorizzata. Di tempo ne avrebbe. E se c’è di mezzo una ingiustizia, bisogna mettervi riparo. Maione, via via piú preoccupato per lui, si mette in testa di proteggerlo da sé stesso e nel suo zelo diventa il centro di una esilarante galleria di apparizioni del mondo della strada: come Bambinella, qui in stato di grazia. In un crescendo implacabile che esalta intorno a Ricciardi il vigore di tutti i personaggi, vecchi e nuovi, pieghe della narrazione avventurose o buffe aspettano il lettore a ogni passo. Il commissario viene coinvolto dalla vicenda come non avrebbe mai creduto. E nello scrutare al tempo stesso la propria anima, in cerca di una possibilità di nuova vita, sottovaluta forse i pericoli che lo circondano. Qualcuno lo ha messo nel mirino e aspetta solo che Ricciardi faccia un passo falso.